Una nostra giornata tipo: praticare Elimination Communication con un bambino che si muove nello spazio

Oggi faremo una passeggiata attraverso una giornata di pratica di Elimination Communication con un bambino che si muove nello spazio.
Il tuo bambino sta iniziando a tirarsi su, a dondolarsi a quattro zampe o a mostrare altri segni che sta acquisendo una sempre maggiore mobilità? Ti stai chiedendo come potrebbe cambiare la pratica di EC una volta che il tuo bambino comincerà a spostarsi da solo o come potrebbe essere una giornata intera che include l'uso del vasino?
Non sei l’unico genitore a porsi queste domande. E ti rispondo che sì, in questa nuova fase i ritmi del tuo bambino cambieranno! Se da un lato la pratica diventa più facile, dall'altro incontrerai nuove sfide da affrontare. Oggi ti offro un'altra piccola sbirciatina dentro casa nostra: ti mostrerò come si svolge un intero giorno insieme a nostra figlia Twyla, che da poco ha iniziato a spostarsi.
Questo è il secondo di una serie di tre articoli in cui ho condiviso una tipica giornata di pratica di EC nella nostra famiglia... con un neonato, un bambino che sa spostarsi e uno che cammina da poco. Nel prossimo articolo mi occuperò di un giorno con un bambino piccolo che ha iniziato a muovere i suoi primi passi, raccontandovi di mio figlio Branson.
(Scorri nella sezione “Italian” del blog per trovare gli articoli riguardo ai neonati e ai bambini che camminano)
Oggi imparerai:
- Quello che faccio per prima cosa al mattino
- In che modo l’uso del vasino si inserisce nei nostri ritmi quotidiani
- Come siamo organizzati durante le uscite
- Quali recipienti usiamo in questa fase
- Alcuni suggerimenti di nostre lettrici
Link e altre risorse menzionate oggi:
- Il libro Go Diaper Free per Elimination Communication dai 0 ai 18 mesi (in inglese)
- Il Registro per l’Osservazione (ricevilo gratuitamente scrivendo un messaggio privato alla pagina Fb Go Diaper Free Italia)
- Il Libro Tiny Potty Training per guidare nel processo di svezzamento da pannolino dai 18 mesi
- Articolo del Blog "EC Classic Hold" (La classica posizione fisiologica per EC)
- Marsupio Ergo Baby
- Articolo del Blog "Moving from in-arms to a potty" (Dalla posizione in braccio a seduto sul vasino)
- Articolo del Blog "Transitioning to the Big Toilet" (Il passaggio all’uso del water)
- Il libro Bringing Up Bèbè (Come crescere un bebè)
- Easy Catch #1
- Easy Catch #2
- Easy Catch #3
- Easy Catch #4
- Traversine impermeabili per il cambio (digita il codice “Diana5” per avere uno sconto)
- Pannolini di supporto biodegradabili
- Il vasino a cilindro da usare con bambini piccoli nella posizione fisiologica in braccio (digita il codice “Diana5” per avere uno sconto)
- Il vasino piccolo eKing di eKoala per bambini che possono raggiungere la posizione seduta senza assistenza (digita il codice “GODIAPERFREE” per avere uno sconto)
- la Guida Essenziale per praticare EC (ricevila gratuitamente scrivendo un messaggio privato alla pagina Fb Go Diaper Free Italia)
Leggi la trascrizione
Benvenuti nel Blog Go Diaper Free, dove ci impegniamo per aiutarvi a smettere di dipendere dai pannolini fin dalla nascita grazie alla pratica di EC. Sono Andrea Olson, autrice e mamma di cinque bambini con cui ho praticato EC. Questo articolo si intitola “Una nostra giornata tipo: praticare Elimination Communication con un bambino che si sposta”.
In quello precedente ho raccontato un giorno di pratica con un neonato, mostrandoti quale potrebbe essere il ciclo e il ritmo quotidiano, insomma come potrebbe svolgersi la tua giornata e cosa potrebbe succedere. Oggi parlerò dello stesso argomento però il protagonista è un bambino che si sposta, ed è molto diverso da un neonato. Quindi immergiamoci subito.
Per me capita nel momento più adatto, visto che la nostra ultima figlia Twyla, di quasi otto mesi, sta sperimentando ora la fase della mobilità. E aggiungo, aiutando i membri della nostra community sparsa in tutto il mondo, centinaia di migliaia di genitori, ad avviare la pratica di EC, la nostra esperienza che sto per condividere è abbastanza analoga a quella di molte famiglie. L'unica differenza è che noi non pratichiamo part-time, bensì ci dedichiamo consapevolmente alla pratica di EC a tempo pieno. Con questo non intendo che siamo sintonizzati proprio su tutte le pipì, (da questo punto di vista in effetti pratichiamo EC parziale), ma che il nostro impegno e il nostro ascolto dei bisogni di eliminazione di nostra figlia sono a tempo pieno. Ad esempio, preferiamo offrirle il vasino al risveglio, quando si agita o quando notiamo altri chiari segnali, mentre per il resto del tempo indossa il pannolino, dato che lei sta imparando e si sta concentrando su tantissime cose in termini di sviluppo infantile. Voglio solo dire che anche tu puoi praticare EC part-time con il tuo bambino, e non deve essere per forza proprio come lo facciamo noi, ma questo articolo può darti un'idea di come potrebbe essere.
Ora quando Twyla si sveglia, si trova in un'altra stanza. Come ho detto nell'ultimo articolo, quando ci siamo resi conto che noi genitori dormivamo sul futon e che lei aveva tutto il letto matrimoniale per sé, intorno ai suoi tre-quattro mesi l'abbiamo spostata nella sua culla in un'altra camera, e questo ha giovato a tutti perché prima di allora la svegliavamo ogni volta che ci infilavamo a letto. E’ stata una buona scelta per la nostra famiglia. Io mi accorgo subito appena si sveglia, perchè tengo il baby monitor sul mio comodino. In realtà riesco a sentirla prima che si svegli il più delle volte, anche nel cuore della notte. Mi viene questa intuizione circa cinque minuti prima, così mi alzo, vado in bagno, e mi aspetto che si svegli subito dopo, cosa che lei puntualmente fa: è una sorta di connessione precisa ed eccezionale che sento coi miei figli: li posso percepire quando si spostano o si svegliano anche se si trovano su un altro piano della casa. Qualche volta mi capita persino di sognare che Twyla stia facendo pipì, quindi mi sveglio e lei inizia a piangere perchè deve farla davvero.
I bambini si svegliano non perché hanno bisogno di fare pipì, ma per un qualsiasi altro motivo, poi la loro vescica si riempie e gli scappa la pipì, la fanno e poi magari vogliono poppare per appetito o per conforto probabilmente, a seconda della loro età. A parte questo, torniamo alla nostra giornata tipo, per come si svolge a casa nostra. Appena sento che si è svegliata, vado da lei immediatamente. Io non aspetto. Probabilmente tra qualche mese aspetterò di vedere se si riaddormenta da sola perché non ha più davvero bisogno dei benefici nutrizionali dell’allattamento notturno, avrà dei cicli del sonno più lunghi, e mi aspetto che vada così perché questa è stata la nostra esperienza con gli altri nostri figli. Perciò aspetterò cinque minuti, come ho appreso dal libro sulla genitorialità francese che ho letto “Come crescere un bebè”. Trovo che questo accortezza aiuti davvero a far sì che intorno all’anno di vita un bambino inizi a dormire tutta la notte: una pausa di cinque minuti gli offre la possibilità di riaddormentarsi da solo, di imparare a gestire autonomamente i micro risvegli notturni.
Ma fino ad almeno i primi nove mesi di età, preferisco andare immediatamente. Perché so che, se aspetto qualche minuto a raggiungerla, troverò un pannolino caldo e umido da cambiare, quando invece quella pipì potrebbe essere finita nel vasino. Così appena Twyla si sveglia, la sento, vado subito da lei, le offro il vasino. Tieni presente che casa nostra è davvero spaziosa, è un casolare di campagna. Quando l’abbiamo ristrutturato abbiamo messo un lavandino in ogni stanza, e c'è un bagno condiviso (*n.d.t. bagno americano Jack&Jill: tipo di bagno con due accessi che solitamente comunica con due stanze da letto) che ha un WC in un angolo e una vasca stranamente posizionata perché abbiamo dovuto adattarci allo spazio disponibile, ma fortunatamente per me, ho un lavandino proprio lì tra le due stanze con una luce notturna.
Arrivo da lei, la tiro fuori dalla culla, la porto al lavandino, la tengo nella classica posizione fisiologica. Se è irritata o distratta, faccio scorrere un po' l'acqua per aiutarla a rilassarsi. Metto la mano laggiù per vedere se inizia a mingere, perchè se ho il rubinetto aperto non riesco a sentire il rumore della sua pipì, e di solito comunque lei la rilascia. Faccio così con la mano perchè siamo quasi al buio nel bel mezzo della notte. Di giorno, ovviamente, posso vedere bene cosa succede. Quindi le metto un pannolino pulito se l’altro è già bagnato, e di solito è leggermente umido la mattina, proprio al risveglio finale, perché è il momento in cui il suo sonno si fa più leggero. La nostra mattinata prosegue con una bella poppata e tante coccole. La allatto in camera sua perché le distrazioni di una famiglia numerosa, vivace e indaffarata con i preparativi a inizio giornata possono interrompere la poppata. Perciò preferisco allattarla in privato. Mio marito è uno speciale compagno di squadra e la mattina prepara la colazione per tutti e si prende cura degli altri nostri figli, mentre io allatto Twyla. Siamo complici nella gestione familiare.
Se mentre la sto allattando, inizia a spingere e magari non ha fatto la cacca alle 5:30 come al suo solito, aspetto di vedere se continua a spingere , e magari lei mi guarda con un’espressione evidente, a quel punto smetto di allattare, la porto sul lavandino e lascio che si liberi, che faccia la cacca nel lavello. Questa è la mia scelta, per noi è pratico, ma non è una regola e ognuno sente cosa va bene per sé e nella propria famiglia. Io mi trovo bene sul lavandino e una volta terminato raccolgo la cacca con della carta igienica, la getto nel water e disinfetto con una salvietta igienizzante.
Ho trovato un piccolo accorgimento davvero utile per questi momenti. Mi affido allo specchio sul lavandino da cui posso effettivamente vedere il suo sfintere in azione, notare se la cacca è presente, se è costipata, se ha finito di farla o no. Lo specchio mi dà molte informazioni in merito. Si può fare lo stesso sul water volendo: basta applicare uno specchietto sul lato interno del coperchio del sedile del water. Potresti fare così se preferisci usare il water invece che il lavello. Che sia water (anch’io lo uso talvolta) o lavandino, sorreggo Twyla nella classica posizione fisiologica con la sua schiena appoggiata alla mia pancia, le mani sotto le sue cosce. Puoi vedere qualche foto esemplificativa sul mio sito web o nel mio libro. Si tratta di mettere il bambino in una posizione di squat profondo, per agevolare l’uscita delle feci. Per me è più facile sorreggerla in piedi davanti il lavandino, perché non mi procura alcun mal di schiena.
Se trovi più comodo e scegli il water, può essere confortevole posizionarci davanti uno sgabello basso. Ci puoi stare seduta mentre tieni il bambino in posizione fisiologica sopra il water. Se noi siamo comodi e rilassati, anche i nostri figli si possono rilassare durante l’eliminazione. Appena Twyla ha finito di fare i suoi bisogni, torniamo alla nostra poppata. Voglio aggiungere anche che finchè sono neonati, riescono ancora a evacuare e poppare tranquillamente, ma appena acquisiscono maggior mobilità, se gli scappa la cacca mentre sono allattati, si distraggono, si infastidiscono, magari possono mordere il capezzolo. Perciò se noto una serie di spinte inequivocabili, io metto in pausa l’allattamento. Può sembrare sciocco da dire, ma io stessa non faccio la cacca sulla sedia perché non voglio lasciare il tavolo della colazione. Mi alzo e vado in bagno. Quindi voglio insegnare questa cosa in tenera età e allo stesso tempo non voglio dover pulire dopo.
Quando abbiamo finito, la porto di sotto in soggiorno e la metto giù su un tappeto con un cesto pieno di giocattoli, tessuti diversi e altri oggetti con cui le è permesso di giocare. Aggiungo anche un cuscino dietro di lei nel caso si rovesci perché ha appena imparato a sedersi e sta cercando di imparare a gattonare. Questo le dà molto tempo libero per giocare e per gattonare. Non la metto più nuda su una traversa impermeabile perché ora è in grado di muoversi molto e non voglio che il mio tappeto si bagni. Le faccio indossare un pannolino di supporto biodegradabile o lavabile.
Mentre lei si diverte con i suoi giochi, raggiungo mio marito e gli do una mano con la colazione o preparo il pranzo al sacco per la scuola materna dei bambini. Appena Twyla si lamenta o piange, significa che è ora di eliminare nuovamente. A volte la ignoriamo, e questa è quella che chiamiamo pratica di EC part-time: lei si calma e continua a giocare e la fa nel pannolino. Se le scappa ancora, urla più forte, soprattutto se ha bisogno di fare la cacca, e i toni restano abbastanza contenuti perché sa che andremo da lei: ci guarda mentre ci avviciniamo, sa che ci siamo per lei, anche in mezzo al nostro caos mattutino con cinque bambini che si preparano per la giornata.
Le offriamo il vasino, e poi di solito è il suo momento di fare colazione, quindi la facciamo accomodare sul seggiolone con il vassoio davanti. Prima di farlo, vogliamo assicurarci di averle proposto il vasino, quindi sia che lei ce l'abbia segnalato o meno, sia che l'abbia fatta o meno, la portiamo in bagno, le mettiamo un pannolino pulito prima di portarla sul seggiolone. Le diamo da mangiare i suoi cibi solidi e alcuni dei suoi alimenti per bambini, già pronti o qualcosa di cucinato in casa da noi. Le diamo da bere un po' d'acqua, e poi quando comincia a irritarsi e a voltare il viso come se non volesse un altro boccone, o inizia a lanciare le posate o il piatto, l'ora della colazione è finita. La portiamo in bagno nuovamente.
Di solito a questo punto è già bagnata. Sul seggiolone i bambini si rilassano molto e lasciano andare la pipì. E va bene così! Questo momento può essere considerato di pratica part-time. Non siamo genitori che vogliono praticare sempre e comunque, prendere ogni singola pipì. Non è quello che voglio e se provassi a farlo, ci rimarrei soltanto male. Dicevo, se Twyla si agita e in ogni caso quando ha finito di mangiare, le offriamo ancora una occasione di eliminazione, poi la rimettiamo accanto al suo cestino, forse un altro cesto di giochi diversi con cui può sperimentare. Di solito finita la colazione di tutti, arriva il momento musicale. I bambini iniziano ad ascoltare un po' di musica, dicono: "Alexa, facci sentire alcune filastrocche". O qualunque altra canzone. Al mattino, prima di iniziare la scuola, i bambini adorano ascoltare musica e ballare, anche Twyla si unisce a loro: tutti si divertono un sacco!
Quando ha finito con le danze e i giocattoli, se ricomincia ad agitarsi, altra occasione di eliminazione. Cerchiamo poi di proporle di nuovo di giocare in autonomia. Se non ne ha più voglia, allora è giunta l’ora di uscire, portarla in giro per un po', o sedersi con lei per passare del tempo insieme. Quando diventa molto fastidiosa, non vuole nulla e niente funziona più, sappiamo che è l'ora del sonnellino mattutino. La portiamo di nuovo in bagno e poi solitamente mio marito la fa addormentare coccolandola nella culla in camera sua. A volte lo fa la baby-sitter, così io e mio marito possiamo lavorare.
A casa nostra tutti, adulti inclusi, facciamo un'ultima pipì prima di dormire. Che Twyla la faccia o meno, non importa: noi gliel'abbiamo proposto. Appena sentiamo dal monitor che è sveglia, di solito due ore dopo, ripetiamo le azioni descritte sopra, e questo è quanto.
Per le uscite, continuiamo a mantenere lo stesso ritmo come a casa. Mi spiego. Ogni volta che si sveglia fuori casa, non importa dove siamo, che sia la palestra o il parcheggio del supermercato o dentro un negozio, la portiamo subito in bagno. Le offro un'opportunità di eliminazione a ogni risveglio. Sempre e comunque. Certo, se sono davvero indaffarata o non mi è possibile farlo per qualche motivo, (sono in ritardo per un appuntamento, sta piovendo o sento che non è il momento giusto e non saremmo a nostro agio) lascio perdere: lascio che la faccia nel pannolino. A lei non piace affatto, e nemmeno a me a dirla tutta. Per questo cerco di offrirle il vasino sempre, se posso. Se si tratta di cacca, quasi certamente non lascio che la faccia nel pannolino.
Twyla solitamente segnala il suo bisogno di eliminazione irritandosi e agitandosi, ma il 90% delle volte nelle uscite, quando si sveglia, le offro prima il vasino, poi la allatto, ovunque siamo, e poi la metto nel marsupio o nel passeggino. Con lei uso molto di più il passeggino, perchè mi è più comodo e la mia schiena ringrazia. A 40 anni e dopo cinque figli portare un bambino in fascia è ancora meraviglioso, ma a volte la mia schiena chiede una pausa. Il motivo per cui offro la possibilità di fare pipì anche durante le uscite non è perché sto cercando di essere una supereroina della pratica di EC, ma perché aiuta mia figlia a sentirsi più a suo agio e ad agitarsi meno quando siamo fuori casa, consentendoci di fare le nostre cose con maggior naturalezza e tranquillità e a trascorrere del tempo più piacevole tra di noi.
Uno dei posti che preferiamo e che visitiamo spesso è The Biltmore House, una storica residenza di Asheville, in Carolina del Nord. C'è un sentiero lì che ci piace tanto percorrere: andiamo a vedere gli animali della fattoria didattica, prendiamo un gelato, facciamo una lunga passeggiata per i giardini. Ogni volta che si sveglia, le offro una occasione di mingere e poi la allatto. Quando si arrabbia o agita, le offro il vasino. Perchè solitamente è questo il motivo della sua irritazione: le scappa!
Tornando alla notte, l'ho menzionato brevemente all'inizio, essenzialmente quando si sveglia, la porto in bagno. Il più delle volte è asciutta. Nel tempo che impiego per raggiungerla salendo le scale per prenderla dopo averla sentita piangere, è ancora asciutta, mi sta aspettando. La sorreggo in posizione fisiologica sul lavandino, la rivesto e la allato di nuovo finchè si riaddormenta, e via così: ripeti, ripeti, ripeti ancora. Ultimamente il suo orario per la cacca è verso le 5:30. Poi si riaddormenta essendo ancora molto presto. Se invece non vuole saperne di dormire, mio marito mi da il cambio e la aiuta lui a riaddormentarsi.
Molto prezioso è l’aiuto che mettono in campo gli altri miei figli. Ai bambini solitamente piace rendersi utili. Mia figlia Isadora ha quasi sei anni e sta frequentando la scuola materna: la mattina adora prendere in braccio sua sorella prendendola dalla culla, portarla sul letto, toglierle i pantaloni e il pannolino e buttarlo via . Le piace giocare a fare la mamma e prendersi cura di sua sorella. Le viene spontaneo, ad esempio, dirci: "Mamma, papà, Twyla ha davvero bisogno di fare pipì". E mentre ce lo comunica, sta già svestendo e preparando sua sorella per una occasione di fare pipì. A volte stende una traversa impermeabile sotto la bambina se non riusciamo a raggiungerle in tempo. Questo ci fa capire che i miei figli sanno esattamente come funziona a casa nostra, conoscono i procedimenti e le azioni che applichiamo e Isadora desidera dare il suo contributo: mi ha chiesto di partecipare a un mio podcast. Penso proprio che presto la intervisterò chiedendole di condividere con la community i suoi consigli sulla pratica di EC.
Isadora è la star della nostra libreria sull'igiene infantile: è proprio lei la protagonista dei video che accompagnano i libri che ho pubblicato in merito all'educazione al vasino per bambini dai 18 mesi. E' infatti lei che mostra ad altri bambini di due e tre anni come abbassarsi i pantaloni e sedersi sul vasino e cose del genere. Sicuramente terrà a mente questa esperienza, almeno lo spero. Se avrà figli, non credo che dimenticherà il modo in cui facciamo le cose nella nostra famiglia. Tutti i miei figli sono incoraggiati ad aiutare, ma ho notato che i maschietti non sembrano interessati e proattivi come la sorella. Uno di loro lo fa. Gli altri due sono più restii, ma io li coinvolgo spesso dicendo loro: "Ho bisogno di un pannolino, puoi andare a prenderlo tu per favore?". E anche loro aiutano. Ciò che voglio dire è che avere più figli non significa non poter praticare EC.
A questa età anche i recipienti che usiamo come vasino variano. Ho già menzionato molte volte il lavandino, sicuramente adoperiamo anche il water. Abbiamo introdotto il vasino piccolo, adatto ai bambini dai 6 mesi, ne ho uno su tinyundies.com. Ora Twyla può sedersi sul vasino senza assistenza, ma ancora preferisce il nostro aiuto ed essere sorretta. Ho scritto due articoli a tal proposito, se ti interessa: "Dalla posizione in braccio a seduto sul vasino” e "Il passaggio all’uso del water". Di solito questo è il periodo in cui avviene questa transizione.
Quando iniziano a gattonare (lei non ha ancora iniziato a gattonare con la pancia sollevata da terra), i bambini cominciano a chiedere di usare il water. E’ un'ottima occasione per assecondarli: sicuramente la mia schiena ne ha giovato molto! Non usiamo già più il vasino a cilindro, lo porto sempre nelle uscite occasionali, ma Twyla preferisce davvero fare pipì per terra o sull'erba ora quando siamo fuori casa. Mi spiego meglio. Ad esempio siamo in macchina per andare da qualche parte. Quando parcheggiamo, io lascio aperta la portiera dell'auto per avere un po' di privacy e non farci vedere, la svesto e mi accovaccio a terra sorreggendola e lei farà pipì per terra nove volte su dieci.
Se siamo in un bagno, uso il lavandino come recipiente. Faccio scorrere l'acqua. A volte le bagno il piede molto velocemente sotto il rubinetto per attirare la sua attenzione, e lei lascia andare la pipì. È come il noto scherzo del college in cui metti la mano di un ragazzo svenuto in un secchio di acqua calda e lui si fa la pipì addosso. Probabilmente ti sarà capitato di vedere questa scena in qualche film. Il concetto è simile: bagnando il piede del bambino con acqua tiepida, sarà stimolato a rilasciare la pipì.
A volte Twyla è costipata e si sente davvero malissimo a fare la cacca, perché le feci sono molto consistenti e grandi dopo parecchi giorni. Io trovo molto utile usare lo specchio. Ovviamente c'è quello grande dietro il lavandino, ma ho anche uno specchietto tascabile per l'altro mio lavandino, così che posso vedere l'attività del suo sfintere. Se si sta ancora aprendo e chiudendo significa che qualcosa sta per uscire, insomma ci sta ancora lavorando, e io faccio scorrere l'acqua o canto, oppure la ignoro girando la testa. Chiudo la porta, mi assicuro che non entri nessun altro. Le piace la privacy già a otto mesi. Per migliorare i suoi movimenti intestinali e aiutarla a espellere la cacca, le diamo delle prugne secche: la cacca tende ad ammorbidirsi, e la sua fuoriuscita risulta meno dolorosa per lei. Non riesco proprio a immaginare mia figlia accovacciata o seduta per terra che spinge cercando di farne una grossa dentro un pannolino. Voglio dire, sono davvero contenta del nostro modo di accompagnarla a fare la cacca in modo più confortevole grazie alla pratica di EC.
Bene, questa è in sintesi una nostra giornata tipo per quanto riguarda EC con un bambino che si muove nello spazio. Da quando nostra figlia ha iniziato a fare i primi tentativi di gattonamento, si è concentrata e ha lavorato molto su questo. E allo stesso tempo ha continuato a comunicare i suoi bisogni molto bene. Per noi è davvero meraviglioso, dato che abbiamo così tanti bambini. Ci aiuta ad ascoltarla e prenderci cura di lei al meglio. Bene, questo è un piccolo frammento, uno sguardo dentro la nostra vita e come ci comportiamo a casa nostra. Ora voglio passare la parola ad alcune delle nostre lettrici.
Isabelle B. dalla Germania ha iniziato a praticare EC con il primo figlio quando aveva tre mesi e con la figlia dalla nascita, e ora hanno tre anni e mezzo lui e due lei. Il suo suggerimento più grande è: "È davvero possibile. I bambini mandano segnali di eliminazione, possono trattenere la pipì e l'interazione grazie alla pratica è divertente. Il mio secondo più grande consiglio è lasciati andare, fidati di te e di tuo figlio o di tua figlia. Tutti i bambini possono praticare EC con la guida dei genitori. Con il primo, ho decisamente messo troppa pressione sull'intero processo, ero troppo concentrata e rivolta al risultato. È molto più facile e più pacifico con mia figlia perché mi fido di lei, la ascolto e so che è competente rispetto ai suoi bisogni di eliminazione". Questo è un consiglio meraviglioso, Isabelle dalla Germania. Grazie mille.
Ecco un'altra testimonianza di Taylor che vive a Hickory, vicino a me. Suo figlio aveva 11 mesi quando ha scritto questo: "Mantieni un atteggiamento spensierato. Non farti prendere né dai successi e nemmeno dalle occasioni mancate. Stai facendo esperienza, tuo figlio sta facendo esperienza: state imparando, riconosci il valore di ciò che vi succede e continuare a provare. Potresti sentirti stramba e demotivata, in quei momenti ricorda quanta poca cacca devi pulire dal sederino del tuo bimbo. Il pensiero mi rallegra all'istante. E vuoi mettere una popò in una Subaru?! Guardatelo qui a sei mesi!" E mostra una foto del suo bambino nel bagagliaio di una Subaru, seduto sul vasino con una bottiglietta d'acqua in mano intento ad accompagnare a destinazione la sua pupù! Grazie per la condivisione.
E un ultimo consiglio da Helen, una lettrice statunitense. "Quando inizi, concentrati sulle occasioni semplici, come dopo i sonnellini. Con qualche "vittoria" in tasca, ti sentirai più sicura di te e desiderosa di proseguire questo viaggio".
Sono pienamente d’accordo. Se hai appena iniziato, specialmente con un bambino che si muove, prova con le occasioni semplici. Sono un ottimo modo per immergere il piede, prima di tuffarsi dentro alla pratica di EC. Dopodiché, avrai bisogno di un po' di informazioni più specifiche, e il mio libro va decisamente in profondità. Trovi i link di riferimento nelle note dell'articolo. Hai altri suggerimenti o domande riguardo la pratica di EC con bambini che si spostano? Ci farà piacere leggere i tuoi commenti. Anche grazie al tuo contributo molti genitori stanno scoprendo la pratica di EC, permettendo ai loro bambini di sentirsi a proprio agio e onorati come esseri umani prima piuttosto che dopo.
Non dimenticare inoltre di seguire la pagina Fb Go Diaper Free Italia per essere sempre aggiornata sui nuovi articoli che pubblichiamo in italiano su questo Blog. Grazie per l'attenzione. Sono Andrea Olson di Go Diaper Free e spero che tu trascorra una giornata meravigliosa. Alla prossima!
Guarda la versione video (in inglese)
Se vuoi guardarmi registrare l'episodio del podcast di oggi, puoi farlo nella versione video su YouTube (in inglese):
Hai domande sulla pratica di Elimination Communication con un bambino che si muove nello spazio?
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Non vediamo l'ora di chattare con te.
xx Andrea
Traduzione a cura di
Diana Dalle Molle
Consulente certificata Go diaper free
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About Diana Dalle Molle
Mi sono formata con Andrea Olson e sono attiva in Italia dal 2018 come Consulente certificata Go diaper free. Credo che i bambini nascano competenti e che come genitori possiamo promuoverne la completa fioritura come esseri umani integri. In questo senso offrire loro ascolto e una risposta immediata, autentica e naturale ai bisogni espressi, è fondamentale per sostenere lo sviluppo dell’autostima, della fiducia in sé stessi e nell’ambiente che li circonda. Condivido la mia esperienza di madre, counselor e consulente per sensibilizzare sul tema dei bisogni di eliminazione e diffondere una corretta informazione. Affianco e supporto genitori e famiglie, sia nei percorsi di Elimination Communication (0/18 mesi) che di Educazione al Vasino (+18 mesi). Offro percorsi individuali e di gruppo per facilitare i genitori ad espandere la qualità delle proprie relazioni familiari e come opportunità per sviluppare attitudini quali ascolto e consapevolezza. Tradurre “Go diaper free”, “Tiny Potty Training” di Andrea Olson, e i principali articoli del blog significa rendere più facilmente accessibili questi contenuti ai genitori che desiderano informarsi ed agire per preservare salute e benessere sia dei bambini che del pianeta. Nella pagina di riferimento per l’Italia https://www.facebook.com/GoDiaperFreeItalia/trovi contenuti, eventi e gruppi di supporto.