Benvenuti nel blog di Go Diaper Free, dove ci impegniamo per aiutarvi ad usare il vasino con i vostri bambini fin dalla nascita. Sono Andrea Olson, autrice e mamma di cinque bambini con cui ho praticato Elimination Communication. In questo articolo ispirato al metodo Montessori, parleremo di come preparare l’ambiente per favorire nel bambino l’apprendimento e la conquista dell’indipendenza nell’uso del vasino.
Grazie mille per essere con me mamme, papà, nonni, educatrici, babysitter. Questo è il quarto episodio di una serie di quattro articoli ispirati al saggio di Merry L. Hadden, "Toilet Training Versus Toilet Learning" (Insegnamento all’uso del vasino verso Apprendimento all’uso del vasino). Puoi leggere l’articolo originale e completo seguendo il link fornito sopra.
Merry L. Hadden, educatrice e formatrice Montessori, ha scritto questo fantastico articolo in cui emergono moltissimo aspetti che si possono declinare e riferire alla pratica di EC, creando un forte collegamento tra il metodo Montessori e la risposta ai bisogni di eliminazione dei bambini. Ho quindi scelto di condividere le sue scoperte con te. Questa quarta parte della serie, è dedicata a come preparare l'ambiente, e personalmente la adoro perché contiene moltissime informazioni e indicazioni pratiche che puoi mettere in campo fin da subito per aiutare il tuo bambino ad avere successo a casa. Gli ultimi tre episodi, come riepilogo nel caso in cui li avessi persi, sono stati dedicati ad approfondire le leggi naturali di sviluppo, il ruolo dell'adulto e le buone pratiche per un’assistenza efficace, e l'apprendimento riparativo all’uso del vasino dai due anni in poi.
Oggi scopriremo una serie di consigli pratici offerti da Merry su come preparare l'ambiente per aiutare il bambino a sviluppare la sua indipendenza nell’uso del bagno, e questo lavoro inizia già alla nascita e prosegue fino ai 12 mesi quando il processo inizia davvero ad avviarsi, e poi oltre dai 12 fino ai 18 mesi per un periodo di completamento. Analizzeremo un elenco di 20 punti, vediamoli assieme.
Innanzitutto, Merry ci sottopone alcuni suggerimenti sull'abbigliamento da una prospettiva Montessori da cui vale la pena di cominciare. Alcune paia di mutande di ricambio di vari colori possono essere tenute all’asilo in un armadietto, o a casa in bagno. Offrire una scelta di colore previene che si manifesti una” lotta di potere”. Si consiglia di acquistare una taglia in più rispetto a quella del bambino in modo che anche restringendosi le mutandine continuino a vestire comode. Pensa a quanto è difficile togliersi un costume bagnato. Togliersi i vestiti in modo indipendente viene prima di poterli indossare. L'abbigliamento dovrebbe essere semplice per consentire di spogliarsi e vestirsi facilmente, questo incoraggia l'indipendenza.
All'inizio si consiglia di far indossare mutande e magliette corte. Il prima possibile, il bambino dovrebbe essere vestito completamente. Le magliette o gli abiti che scendono oltre la vita rappresentano un ostacolo alla capacità del bambino di coordinare i movimenti necessari per sollevare la maglietta e tenerla mentre cerca di spingere verso il basso le mutande. Dunque questi sono i suoi consigli riguardo all’abbigliamento, e li condivido completamente, è già da qui che possiamo favorire lo sviluppo dell'indipendenza. Si tratta quindi di iniziare intorno ai 12 mesi o quando il bambino inizia a camminare e passiamo dal pannolino alle mutandine di cotone.
Durante questo periodo vogliamo seguire le 20 indicazioni che Merry ci propone. Quindi ci sono delle buone pratiche che preparano l’apprendimento già dai primi ai 12 mesi, di cui abbiamo parlato nel secondo articolo di questa serie. Oggi osserveremo il processo da questo punto di vista dell'indipendenza che inizia a svilupparsi nel bambino a partire, come abbiamo detto, dai 12 mesi circa. Questo aspetto che riguarda l’abbigliamento, lo sento così importante che abbiamo prodotto una linea di mutandine e mutandine da apprendimento, piccole e minuscole che puoi vedere su tinyundies.com, che aiutano il bambino a imparare a vestirsi autonomamente e che chiamiamo anche correttive in quanto offrono un feedback sensoriale corretto. Sono totalmente in linea con ciò che l’approccio Montessori suggerisce. Se tuo figlio sta lavorando a questa competenza, ti invito a prenderne in considerazione l’acquisto.
Il secondo punto nella lista di Merry porta la nostra attenzione a tutto ciò che può servire in bagno, uno sgabello con gradini per accedere al lavandino, il sapone, l’asciugamano, eccetera. Vogliamo predisporre l’ambiente in modo che il bambino possa raggiungere lavandino, sapone e asciugamani molto facilmente. Oltre allo sgabello con gradini, è importante predisporre una piccola panchina o sedia per spogliarsi e vestirsi. Perché una parte importante del lavoro, da una prospettiva Montessori, è quella di essere in grado di vestirsi e svestirsi, sia da bagnati che da asciutti.
Il terzo elemento indicato da Merry è un piccolo vasino e di nuovo, a Tiny Undies, abbiamo un vasino molto piccolo che chiamiamo mini potty (lo puoi vedere seguendo il link riportato sopra), il concetto è che vogliamo proporre un vasino che permetta al bambino di salire e scendere facilmente.
Il quarto aspetto della nostra lista di 20 punti per favorire la conquista dell'indipendenza, riguarda l’azione di spogliarsi. Soffermiamoci un momento su questo. Nell’articolo di Merry leggiamo “per spogliarsi, fai stare il bambino davanti alla panca o allo sgabello, incoraggialo a spingere giù le mutandine fino alle ginocchia. Per aiutare il suo equilibrio in via di sviluppo, chiedi poi al bambino di sedersi, quindi piegarsi in avanti e continuare a spingere i pantaloni fino alle caviglie. Per comprendere perché seguiamo questa sequenza, considera che quando è in piedi deve mantenere la sua testa sovradimensionata rispetto al corpo, in equilibrio sulle sue piccole gambe. Da seduto quindi, chiedigli di sollevare un piede e poi l'altro, nominando il piede sinistro o il piede destro”. Di nuovo, puoi leggere l'articolo completo sul sito web, trovo che questa sia un'ottima descrizione di come puoi insegnare a tuo figlio a spogliarsi.
E poi il numero cinque è vestirsi, ed ecco i consigli di Merry su questa parte. “Uno specchio a figura intera aiuterà il bambino a vedere le diverse fasi del processo di vestizione. Mentre il bambino è ancora seduto sullo sgabello, tieni le mutande asciutte per il girovita e allargale per mostrare al bambino i due fori per le gambe. Descrivi che c'è un buco per il tuo piede destro e un buco per il tuo piede sinistro". Qui di nuovo le mutandine LEARN che ho creato aiutano molto, perché il buco di una gamba è blu e il buco dell’altra gamba è grigio.
"Quindi posiziona le mutande sul pavimento davanti a lui rivolte verso l’alto" e ancora, le mie mutande LEARN hanno un orso che in realtà è disegnato a testa in giù, quindi quando stanno di fronte al bambino posizionate a terra, il bambino vede l’orso che guarda verso di lui. "Incoraggia il bambino a prenderle in mano" e queste mutande LEARN hanno due etichette arancioni dove vanno afferrate. “Infila il piede nel buco. Una volta che entrambi i piedi sono all'interno dei fori per le gambe, mostra come tirare le mutande fino a sopra le ginocchia tenendo il girovita su entrambi i lati. Quindi, chiedi al bambino di alzarsi davanti allo specchio e mostragli come tenere il girovita questa volta con una mano davanti e l'altra dietro. Ciò faciliterà l’azione di portare le mutande oltre e sopra ai glutei. L'adulto dovrebbe collaborare con il bambino ogni volta che sia possibile. Ricorda che ripetere la sequenza molte volte è necessario per risvegliare il suo interesse e per creare un ciclo di conoscenza". Cosa osserviamo quindi? Se il processo fisiologico di fare pipì e cacca ovviamente non ha bisogno di essere insegnato, al contrario per quanto riguarda la competenza a manipolare i vestiti, è fondamentale risvegliare l’interesse del bambino e offrire indicazioni precise su come farlo in modo appropriato, limitando così gli ostacoli al suo essere indipendente.
Numero sei, "cambia il bambino sempre in piedi per non offrire il messaggio che non lo reputi in grado di essere indipendente". Quindi, dopo i 12 mesi o da quando inizia a stare in piedi, persino già da quando inizia ad alzarsi, è il momento in cui io ritengo buono iniziare a cambiare il bambino in piedi.
Numero sette, per i maschi può essere utile invitarli a fare pipì nel vasino stando in piedi. Possiamo sollevare e inclinare il vasino verso il bambino per raccogliere l'urina, e insegnargli in questo modo a fare la pipì in piedi. Se il tuo bambino gradisce fare pipì in piedi, puoi anche procurarti uno di quei minuscoli orinatoi che si trovano su Amazon, e appenderlo in bagno. Ovviamente hai bisogno comunque di un piccolo vasino in cui possa sedersi per fare la cacca. Ad ogni modo, vogliamo offrire ai maschi anche questa possibilità.
Numero otto, invitiamo il bambino anziché fare una domanda. Possiamo dire ad esempio "Vieni, facciamo un giro in bagno. Ti va di accendere la luce? Andiamo a lavarci le mani". Mettiamo in campo una comunicazione molto pratica, non chiedendo "Hai bisogno di andare in bagno?" perché probabilmente la risposta sarebbe un “no”. E anche se non rispondesse “no”, ponendo la domanda offriamo uno spazio al conflitto. Trovo invece che "Vieni, facciamo un giro in bagno" sia una forma efficace e gentile per invitarlo ad andare.
Il numero nove sulla lista di Merry riguarda la relazione tra asilo nido e genitori. “Le educatrici dell'asilo nido e i genitori hanno la responsabilità di introdurre il bambino a pratiche igieniche adeguate, per preservare la sua salute e offrire l’esperienza di mantenersi puliti". È importante conoscere i nostri ruoli e aiutare e sostenere le educatrici dell'asilo nido, renderci conto che sia noi genitori che loro, per i bimbi che frequentano il nido, o i nonni piuttosto che le babysitter siamo tutti responsabili dell'introduzione del bambino a pratiche igieniche adeguate. Questo va a sostenere la salute nel bambino, crea l’abitudine alla sensazione di essere asciutto e pulito. E questa competenza che vogliamo favorire avrà benefici per tutta la loro vita.
Numero 10, come pulirsi. Vogliamo assolutamente insegnare al bambino come fare, vediamo cosa ha da dire Merry al riguardo. Anche io nel mio libro descrivo questo aspetto in modo chiaro, suggerendo che semplicemente pieghino un pezzo di carta e tenendolo in mano, si allunghino verso la parte posteriore per raggiungere l'ano per pulirsi. Facciamo controllare se la carta è pulita. Se non lo è, li invitiamo a gettarla nel wc, prenderne un altro pezzo, e provare di nuovo finché non rimarrà pulito. Questo è un modo per insegnare al bambino come pulirsi usando la carta igienica. Se vi trovate in un altro paese, dovrete insegnare quale mano usare per lavarsi con l’acqua come si fa, ad esempio, in India. Vogliamo sempre, numero 11, insegnare a lavarsi le mani una volta finito.
Numero 12, insegna un'intera routine. A partire da un invito "Vieni, facciamo un giro in bagno" passando attraverso tutti i passaggi mostrati, descritti e ripetuti allo stesso modo, ogni volta. Spogliarsi, sedersi per fare pipì/cacca, asciugarsi o pulirsi se necessario, rivestirsi e poi lavarsi le mani, spegnere la luce. Ho scritto un libricino dal titolo Tiny Potty Board Book che copre l'intera routine senza mostrare alcun pannolino e che sta al di fuori del concetto di prontezza, semplicemente descrive il processo. Puoi dargli un’occhiata se hai bisogno di aiuto per chiarire l’ordine dei vari passaggi.
Il punto 13 sulla lista di Merry invita a registrare gli intervalli di tempo in cui il bambino fa pipì o cacca in una tabella da appendere al muro in bagno, sia a casa che all’asilo. Questo può aiutare sia te che le educatrici ad anticipare i bisogni di tuo figlio sulla base dei suoi ritmi naturali, anziché ad orari prestabiliti. Puoi richiedere il Registro per l’Osservazione e riceverlo gratuitamente scrivendo un messaggio privato alla pagina Go Diaper Free Italia). Sinceramente non avevo mai pensato alla possibilità di appendere il registro per l’osservazione al muro del bagno, ma leggendo questo suggerimento di Merry, penso che abbia senso. Perché ti permette di scrivere proprio mentre le cose accadono.
Numero 14, creare una routine nel proporre il vasino all'asilo. Vogliamo condividere ciò che stiamo facendo a casa e ciò che stanno facendo all'asilo nido, assicurandoci di essere coerenti. All'asilo, chiediamo che venga proposta una occasione di usare il vasino all’arrivo al mattino, prima della merenda, prima di uscire in giardino, prima del pranzo, prima e dopo il pisolino e prima di tornare a casa. La ripetizione aiuta moltissimo il processo di apprendimento.
Numero 15, sii organizzata. Porta una wetbag e delle mutandine in cotone in ricambio, cover se necessarie, traverse, qualunque cosa possa essere utile. Porta tutto l’occorrente sempre con voi quando siete fuori casa, e anche all’asilo. Merry suggerisce che "Se sei organizzata e pronta a gestire qualche pipì addosso, sarai meno tesa", e io sono totalmente d'accordo e insegno la stessa cosa. Numero 16, proteggi il seggiolino dell’auto e il materasso del letto con una traversa impermeabile. Più il genitore è rilassato, maggior successo avrà il bambino.
Numero 17, “rendi disponibili cibo e acqua seguendo una routine. Questo favorisce regolarità nei processi e ritmi di eliminazione di tuo figlio”, ed è qualcosa che ho davvero appreso proprio confrontandomi con educatrici Montessori. Offrono le merende e il pranzo a distanza di due ore l'uno dall'altro in modo che una volta finito il pranzo, tutti hanno bisogno di liberare l’intestino e accade così che tutti vadano in bagno insieme, alla stessa ora. Quindi proporre una certa regolarità è di grande aiuto, e se non avete ancora una routine e un ritmo nella vostra giornata, vi invito a lavorarci. Non significa dire a tuo figlio cosa fare o quando aver fame, ma seguire i suoi bisogni e ritmi fisiologici, imparando da lui. Creando una routine in risposta ai suoi bisogni lo aiuterai a stabilire una certa regolarità nel suo sistema, e questo vi aiuterà ad avere più successo.
18, "informati sui rischi per la salute del bambino e per l'ambiente che derivano dall’utilizzo dei pannolini usa e getta, e fornisci all'asilo, o ai genitori se sei tu l’educatrice, queste informazioni per incoraggiare la collaborazione, l'abbandono dei pannolini senza attendere oltre, eccetera". In riferimento a questo ho un articolo sul mio sito web che ripercorre tutti gli studi scientifici, puoi leggerlo e condividerlo.
19, porta con te il Potette Plus, che è un riduttore portatile per il wc che personalmente adoro, e salviettine biodegradabili, la società Dyper ne produce di ottime. Può essere utile anche avere con te un blocchetto di post-it per quegli sciacquoni che si attivano attraverso una fotocellula, e un piccolo flacone spray di perossido di idrogeno se vuoi spruzzarlo sul wc quando utilizzi i servizi pubblici. Scegli una di queste soluzioni, salviette, spray disinfettante, o un riduttore Potette Plus da posizionare sopra al wc nei servizi pubblici. Il punto è che vogliamo che il bambino si senta a suo agio nel rispondere al suo bisogno di fare pipì/cacca ovunque e senza paura, quindi non appena noi genitori ci sentiamo sicuri nel farlo vogliamo integrare la pratica di EC e l'apprendimento all’uso del vasino alle uscite. Spesso è più facile che farlo in casa. Merry sostiene che il bambino ha bisogno di sapere che ogni posto ha un bagno.
E infine il numero 20. Merry suggerisce di non conversare o giocare con il bambino, di non leggere o cantare mentre è sul vasino e di non avere vasini in giro per casa per comodità. "Come?" starai pensando. Nel suo articolo dice che questo apprendimento all’uso del bagno ispirato al pensiero Montessori è diverso dalla pratica di EC. E osservando questa unica differenza, posso essere aperta e comprendo il senso della sua posizione. È un modo diverso di vedere la cosa, in ogni caso lei afferma che ci siano poche discrepanze tra l'assistenza all'infanzia secondo l'approccio Montessori e la comunicazione dei bisogni di eliminazione (EC).
Siete informati su ciò che suggerisce Merry al riguardo e voi, mamme e papà, prendete la vostra decisione su come volete comportarvi. “Gli adulti devono capire che un bambino molto piccolo si trova in un periodo delicato per l'ordine. E il bagno è il luogo in cui dovrebbe avvenire l'assistenza relativa all'igiene. Il ruolo dell'adulto è quello di aiutare il neonato o il bambino ad arrivare nel luogo appropriato, il bagno, e fornire un supporto fisico dolce e sicuro solo per il tempo necessario e astenendosi dal fare conversazione. Con i bambini piccoli, dobbiamo ricordare che tutte le nostre azioni danno un messaggio sia fisico che psicologico. Diamo un esempio di rispetto per la privacy dei bambini in modo che l’uso del bagno diventi un'attività privata che culmina nell'indipendenza del bambino". E il rispetto e la privacy, secondo questa prospettiva, includono offrire al bambino un momento privato senza parlare. Lo trovo interessante. "Dobbiamo sempre tenere presente che l'educazione deve essere un aiuto alla vita, che ci conduce verso la via dell'indipendenza". Mi piace molto il contributo di Merry su questo aspetto. Ogni genitore decide poi se vuole parlare oppure no.
In effetti quando i miei figli hanno superato la fase in cui erano neonati, ho smesso di parlare molto durante i momenti di eliminazione. E ho effettivamente implementato questa attitudine con Twyla. Ora a 11 mesi la sto portando nel bagno grande e non le dico nulla, semplicemente la accompagno al vasino e lei fa subito pipì, e mi sembra funzioni alla perfezione. E se insegni ad un bimbo di questa età il segnale nella lingua dei segni per “ho finito” agitando entrambe le mani facendole ruotare da dentro a fuori, offri uno strumento di comunicazione in più e puoi osservare dall’alto se fa questo segnale per avvertire che ha finito. Ma quando la aiuto a sedersi, offro semplicemente il segnale sonoro. Ovviamente capisce cosa siamo venute fare in bagno, sa che anche noi facciamo i bisogni in bagno. Questo è ciò che Merry ha da dire al riguardo, e lo trovo davvero interessante.
Se vuoi andare oltre, richiedi la Guida Essenziale per praticare EC scrivendo un messaggio privato alla pagina Go Diaper Free Italia, oppure acquista il mio libro Go Diaper Free attualmente disponibile in inglese sul mio sito web o su Amazon, nei prossimi mesi uscirà anche tradotto in italiano. Nel mio libro raccomando di non lodare, di non parlare troppo. Concentrati molto sulla ripetizione, costruisci abitudini che favoriscano il successo, limitati a descrivere in modo semplice i fatti, pratica EC come uno stile di vita naturale e che passa anche attraverso dei passaggi verso l'indipendenza nell’uso del bagno, che sono molto simili a quelli proposti nella lista di Merry che abbiamo appena condiviso nell'articolo di oggi. Spero che ti unirai a me anche nel nostro sito di supporto privato dedicato ai lettori dei miei libri dove troverai presto anche una sezione domande e risposte offerta all’interno del sito stesso. Quindi posso supportarti ulteriormente nel praticare EC con grande soddisfazione e successo.
I nostri bambini se lo meritano e tu meriti di sentirti sicura in quello che stai facendo con il tuo bambino. Ancora una volta, puoi scaricare il meraviglioso articolo di Merry al link riportato sopra.
Vi lascio con una citazione di Maria Montessori, tratta dal saggio di Merry.
“Ogni bambino che è stato liberato, che sa prendersi cura di se stesso, che è in grado di mettersi le scarpe, vestirsi e svestirsi senza aiuto, rispecchia nella sua allegria il riflesso della dignità umana. Perché la dignità umana nasce dal sentimento della propria indipendenza". E proprio questa è la ragione per cui facciamo quello che facciamo.
Sono felice che tu abbia letto questo articolo. Buona pratica di EC e a presto.