Benvenuti nel Blog Go Diaper Free, dove ci impegniamo per aiutarvi a smettere di dipendere dai pannolini fin dalla nascita grazie alla pratica di EC. Sono Andrea Olson, autrice e mamma di cinque bambini con cui ho praticato EC. Questo articolo racconta la nostra giornata tipo con un neonato con cui pratichiamo EC.
Sono lieta di iniziare la serie di articoli “Un giorno di pratica EC a casa nostra”: oggi parlerò di neonati, nel prossimo articolo di bambini che si spostano e in quello successivo di bambini che camminano da poco. Desidero semplicemente raccontarvi il ritmo e le azioni che scandiscono un’intera giornata nella nostra famiglia, avendo noi praticato EC coi nostri 5 figli sin dalla nascita.
Oggi comincio raccontando la nostra routine con neonato, sperando tu possa trovarti in sintonia e far tue alcune parti dell'articolo e magari sentirti incoraggiata a praticare EC se sei incinta o se hai partorito da poco. L'articolo riguarda i primi mesi di vita di un bebè, la fase cioè in cui il bambino non sa ancora spostarsi autonomamente. I bambini che già gattonano, strisciano o sanno muoversi saranno l'argomento del prossimo articolo. Ogni fase ed età è speciale, meravigliosa e soprattutto fattibile, in riferimento alla pratica. Perciò inizio da qui.
Alla nostra famiglia piace il co-sleeping, ossia dormire insieme. Con il nostro primogenito abbiamo dormito nel lettone tutte le notti per due anni ed ero davvero stremata. Quindi, con la seconda, il terzo, il quarto e la quinta figlia, ho praticato co-sleeping solo fino a quando mi sono sentita sicura che avessero una maggior consapevolezza fisica del proprio corpo e fossero in grado di ruotare agilmente la testa da un lato all'altro. Da questo momento in poi ero tranquilla a farli dormire nella culla in camera loro con il baby monitor.
Mi spiego meglio, e direi che è un aneddoto divertente. Ultimamente a casa nostra abbiamo un'attenzione per il silenzio, l'abbiamo chiamata genitorialità tranquilla: cerchiamo di fare viaggi in macchina tranquilli (mentre qualcuno dorme sul suo seggiolino) o una tranquilla serata con un film o comunque teniamo un volume il più possibile basso per le nostre attività. Voglio dire, è davvero difficile rimanere in silenzio o quasi tutto il tempo, considerando che da noi c'è sempre qualcuno che dorme. Ma ricordo bene la sensazione di quando la sera entravo in punta di piedi nella mia camera da letto e svegliavo mio figlio solo cercando di infilarmi sotto le coperte... Oppure quando lui ad un certo punto si è preso tutto il nostro letto matrimoniale e a me e a mio marito non è rimasto che dormire sul futon nel soggiorno. È stato proprio allora che abbiamo capito che era ora di trasferire il nostro bambino nel suo letto, ci siamo chiesti "Che cosa è successo qui? Siamo stati cacciati e lei ha il miglior letto della casa?!" - cosa che si merita, non fraintendermi. Ma noi genitori?! A dire il vero ha dormito molto meglio di notte una volta che l'abbiamo spostata nella sua culla, rispetto all'ultimo periodo in cui condividevamo il letto.
Il mio consiglio spassionato in merito al co-sleeping è di fare le tue ricerche, documentarti. Sperimenta ciò che vi fa sentire sicuri. Non ti sto suggerendo quello che dovresti o non dovresti fare. Ma se hai intenzione di dormire insieme al tuo bambino, ti esorto a informarti bene e a farlo in sicurezza.
La nostra giornata inizia con mia figlia che si sveglia. Al risveglio un neonato, così come un adulto -lo dico per esperienza personale perchè per me è lo stesso- ha necessità di fare pipì. L'ormone che inibisce la minzione durante il sonno interrompe la sua azione e le nostre vesciche si riempiono. Tutti gli esseri umani, e in effetti tutti i mammiferi, sono fatti così. Quindi so che la pipì al risveglio è sempre un'occasione piuttosto soddisfacente che ci aiuta anche a godere successivamente di un tempo di allattamento lungo e sereno. Appena si sveglia dunque, le offro il vasino sostenendola sopra il vasino a cilindro nel mio letto nella classica posizione fisiologica, dico "pssss" mentre lei, 9 volte su 10, fa la pipì.
La asciugo e la lascio col sederino nudo per la poppata: metto sul mio grembo una traversina impermeabile e la allatto così, appoggiata a un cuscino per l'allattamento. Ti incoraggio a far caso alla tua postura durante l'allattamento di un neonato. Io l'ho imparato sbagliando. Non vogliamo avvicinare il nostro seno al bebè, ma piuttosto avvicinare e portare lui/lei al nostro seno. E' stata l'insegnante di yoga a farmene rendere conto molto tempo fa. Quindi, la allatto seminuda sulla traversina. Il motivo per cui la uso, è perché a volte ha ancora pipì da fare, e in ogni caso si tratta neonati di qualche giorno o di una manciata di settimane che fanno pipì e talvolta cacca molto spesso. Possiamo allattare sopra a un vasino a cilindro o ad una traversina impermeabile, come preferiamo.
Dopo la poppata, porto con me la piccolina in giro per un po', talvolta uso un marsupio. La fascia Moby è davvero perfetta per bambini anche super piccoli, così come il marsupio Beco Gemini. Ma in generale, mi piace tanto portare i miei bimbi quando sono neonati, tenerli con me in braccio o in fascia. A questo punto mia figlia non rimane sveglia per tanto tempo tra una poppata e l'altra, come ogni bebè. Appena si addormenta, la stendo in un posto sicuro, di solito è il mio letto perché lì dormiamo insieme. Quando si sveglia, ripeto semplicemente le stesse azioni. E in effetti, questo ciclo diventa la mia giornata. Questa è la routine che spiego nell’articolo "Il ciclo di cura del bebè". Si tratta semplicemente di continuare a ripetere questi semplici gesti di cura.
Il bebè cresce e ora ha qualche settimana di vita. La nostra routine si consolida: le offro il vasino al risveglio, senza fissarmi troppo sul fatto che la faccia o meno, ma solitamente lei fa pipì ogni volta. Le faccio indossare un pannolino di back up e la allatto. Ho approfondito l'argomento dei pannolini come supporto in un altro articolo davvero lungo, andando nello specifico. Per riassumerlo in poche parole, uso un pannolino lavabile o un pannolino usa e getta biodegradabile come supporto.
Dopo la poppata mattutina a questa età di solito i neonati restano più svegli. Ho già parlato del gioco con un neonato in un altro articolo e ho menzionato la palestrina. E' un arco con dei giochini appesi che si posiziona a terra: il bimbo ci sta steso sotto su una coperta o materassino e può osservare e iniziare a muovere i giochini, solitamente un sonaglio e un anello di legno, in stile Montessori. Di solito io la stendo lì dopo averla prima un po' portata in fascia.
Ai primi segnali di agitazione e/o disagio che noto, le offro il vasino. Magari si lamenta o magari istintivamente percepisco come se qualcosa fosse cambiato in lei, ho l'intuizione di avvicinarmi a lei e di prenderla in braccio, se nel frattempo sto facendo altre cose. Voglio dire, avendo altri 4 figli, spesso non sono sempre concentrata su di lei totalmente, e in questi momenti mi dedico anche agli altri. Se invece fosse la mia unica figlia, allora magari potrei stare seduta lì accanto mentre lei gioca un po' a terra come vi ho descritto o a volte a pancia in giù, e notare chiaramente questi cambiamenti in lei. Al primo lamento dopo la poppata, comunque, le offro il vasino. Di solito la porto sul lavandino, perché è il mio lavandino e posso farci quello che voglio. Ma se stai pensando all’igiene, lascia che ti dica che la pipì e la cacca di un neonato allattato esclusivamente al seno sono innocue e si risciacquano facilmente. Non mi dispiace pulire. Sentiti pure libera di fare le tue scelte su ciò che va bene per te e la tua famiglia. Per quanto mi riguarda, mi salva la schiena tenerla sopra il lavandino anziché sul water, e grazie allo specchio posso anche vedere la mia bambina mentre la sostengo nella classica posizione fisiologica. Dico sempre "pssss" e "mm, mm" mentre lei fa la pipì e/o la cacca. Posso anche sorreggerla sopra il vasino a cilindro. Trovi un link nella sezione “Link e altre risorse menzionate oggi” se non ne hai uno e ne hai bisogno. Te lo suggerisco di cuore perché è davvero ottimo e pratico per un neonato.
Ora potrebbe essere anche il momento giusto per fare un bagnetto, visto che ha appena eliminato. Di solito a quest'età utilizzo il lavandino (dopo averlo pulito). Le faccio un bagnetto rapido, la asciugo, le spalmo l'olio su tutto il corpo. Il mio preferito è l'olio Mother's Special Blend, per idratare e nutrire la sua pelle. Le offro ancora il vasino prima di metterle il pannolino di supporto. Questo perché ciò che voglio in questa fase è mantenere il bambino il più a suo agio possibile e allo stesso tempo aiutarlo ad agitarsi il meno possibile. Ogni lamento o pianto a questa età, secondo il dottor Sears - ogni mamma che conosco può confermarlo - è un segnale, un modo che hanno i neonati per esprimersi. È l'unico loro mezzo di comunicazione con noi. Il mio orecchio perciò è sempre attento a captare ogni minimo segnale. Oltre a questo tipo di ascolto, faccio tanta osservazione ed esperienza di contatto: trascorro anche molto tempo pelle a pelle con mia figlia a quest'età.
Al bagnetto solitamente segue un pisolino. La cullo finché non si addormenta e la stendo. I miei primi due bambini li allattavo finchè si addormentavano ad ogni occasione anche durante il giorno, facevo sempre così. Con gli altri (ma me ne ero accorta anche col mio secondogenito) ho imparato invece che di giorno potevo allattarli fino a farli dormire anche solo un paio di volte al giorno, provando in altre occasioni in modo diverso, ad esempio cullandoli, sussurrandogli piano sssh sssh o semplicemente tenendoli in braccio finchè non cedono al sonno per poi stenderli a letto, e che in questo modo succedeva che di notte dormissero meglio. Questo perché non si aspettano più ogni volta di essere allattati ad ogni risveglio per potersi poi riaddormentare. È una piccola scoperta che ho fatto in un libro intitolato Babywise. Onestamente altre parti non mi piacciono affatto, come quella riguardo il pianto, ma di quelle parti in cui parla di come insegnare al bambino a dormire in altri modi durante il giorno per aiutarlo anche di notte, ne ho fatto tesoro.
Ora torniamo a noi. Mia figlia dorme un po' e al risveglio ripeto le stesse azioni ancora una volta. Sorpresa! Ecco com’è la giornata con un neonato con cui pratichiamo EC. Può sembrare ripetitiva e noiosa. Mia figlia si sveglia, le offriamo il vasino, la allatto, la porto in fascia e magari giochiamo un po' con la palestrina o facciamo una passeggiata all'aperto. Al primo lamento dopo la poppata, le offro di nuovo il vasino. E solitamente poi tutto ciò che vuole è tornare a dormire tranquilla.
Se in un qualsiasi momento della giornata noto che sta spingendo, che sia un neonato di poche settimane o di qualche mese, io la accompagno al vasino. Le dico gentilmente "Aspetta", andiamo al bagno e la sorreggo sul water, il lavandino o sul vasino a cilindro. Di notte ripeto la stessa sequenza, una sorta di ciclo. Mia figlia dorme nel lettone accanto a me e la sento appena inizia a dimenarsi. Se continua a muoversi - segnale inequivocabile che non vuole più dormire, anzi si sta svegliando per la poppata- le offro il vasino a cilindro direttamente a letto, senza nemmeno alzarmi, accendo una luce molto tenue, le rimetto il pannolino e la allatto sdraiata finchè non si riaddormenta. E queste sono le serate e nottate tipo con un neonato con cui pratichiamo EC.
Ora voglio proseguire parlando delle altre cose che potrebbero succedere durante la giornata, come le uscite. Sicuramente abbiamo già iniziato ad andare fuori casa. Io l'ho fatto già al secondo giorno di vita di mia figlia, che è nata in casa. Sono andata a fare la spesa, ma è il mio quinto bambino. Con la mia primogenita, ricordo di non essere uscita di casa per tre settimane. Ci tengo a sottolineare che questo tipo di scelta va presa se ce la sentiamo, se abbiamo già fatto esperienza e abbiamo acquisito una maggior confidenza con un bambino tanto piccolo, ad esempio dopo l'arrivo di altri figli. Inoltre frequento un corso di crossfit che ho iniziato quattro settimane dopo il parto. Serve l'autorizzazione del tuo medico per poterlo fare. O comunque è necessario verificare che tu sia fisicamente pronta ad allenarti e fare sport. Per quanto mi riguarda è stato un vero toccasana. Contemporaneamente avevo anche iniziato la fisioterapia per il pavimento pelvico, che consiglio vivamente a tutte le neo mamme. Mia figlia viene con me ad ogni incontro, ovviamente. Se non è andare in palestra, comunque esco per fare la spesa e cose del genere. La vita va avanti, come si suol dire, insieme a un nuovo arrivato o a una nuova arrivata: ci adattiamo e impariamo come gestire le nostre attività con un bambino.
La chiave per affrontare al meglio le uscite, è di mantenere il ritmo come a casa. Quando nostra figlia si sveglia dovunque siamo io prima le offro il vasino e poi la allatto. Poi, la metto nel marsupio o nel passeggino, o di nuovo nel seggiolino dell’auto e vado avanti con la giornata. E al primo lamento o segnale di irritazione, semplicemente le offro il vasino, se posso. Se non posso, non faccio nulla. Sinceramente dopo cinque bambini e impegnandoci tutti così tanto nella pratica, mi sento meglio a proporre il vasino, quindi lo porto con me nel passeggino o nella mia borsa dei cambi, sempre pronto all'uso.
Glielo offro senza indugio appena noto che inizia a spingere: anche fuori casa preferisco svuotare un vasino piuttosto che dover pulire tutto, ma soprattutto non voglio che nostra figlia sia irritabile e possa sentirsi a disagio.
I recipienti che uso sono il lavandino, il water e il vasino a cilindro. L'abbigliamento che suggerisco è quello che si ha già. Noi usiamo vestiti usati, roba di seconda mano passatami da mia madre, alcuni capi nuovi che ci hanno regalato. Generalmente il set si compone di una tutina con tre bottoni automatici, un paio di pantaloni con i piedi cuciti sotto, il pannolino di riserva lavabile o un usa e getta biodegradabile.
La presenza di eventuali fratelli e sorelle può davvero essere di grande aiuto per la pratica. Possono aiutare in tanti modi. Quando la loro sorellina si sveglia, possono aiutarmi a toglierle il pannolino, passarmi il vasino a cilindro o appoggiarlo sul ripiano o sul tavolo. Quando lei ha fatto le sue cose, qualcuno può persino aiutare abbassando il copri vasino di tessuto, svuotando il vasino nel water e sciacquandolo. Qualcun'altro mi prenderà una salviettina umidificata e la lozione per il cambio pannolino, magari vorrà spalmarla alla sorellina. Cosa che gli lascio volentieri fare se hanno le mani pulite. Si uniscono sempre a me emettendo i suoni "pssss" o "mm, mm" quand'è il momento.
Un altro aspetto importante che completa la pratica della nostra giornata con un neonato di qualche settimana è fare osservazione. Con il nostro primogenito ne ho fatta tantissima da subito, perché la pratica di EC era un mondo nuovissimo per me. Ora con la nostra quinta figlia mi sono dedicata pochissimo all'osservazione nelle prime settimane. Quand'è così piccolo, un neonato è abbastanza prevedibile: sveglia, evacuazione, poppata, nanne e ripeti. L'osservazione torna utile quando hanno un paio di mesi circa (intorno alle 6-7 settimane), e io consiglio vivamente di farla. E' un momento che ci prendiamo per lasciare il bambino senza pannolino, magari mentre è steso sotto la palestrina, o a una scultura mobile, o magari sta giocando con un sonaglio o un giochino a terra, a pancia in su o in giù. Basta appoggiarlo su una traversa di cotone con un lato impermeabile in PUL e dedicare quel tempo all'osservazione di ciò che succede. Preferibilmente di mattina, tutte le mattine. Di solito nostra figlia si agita prima di bagnare un po' la traversa, e io la prendo in braccio, la sostengo sul vasino e poi la rimetto sotto la palestra a giocare. Quest’abitudine ha aiutato tanto noi genitori a preparare la colazione, a fare la doccia, occuparci di altre faccende. Uno di noi la guardava sempre, quindi...
Alla prima manifestazione di irritazione, torniamo a offrirle il vasino. Grazie a questo tempo di osservazione senza pannolino abbiamo imparato a conoscere i suoi tempi di eliminazione e a riconoscere i suoi segnali: sono informazioni preziose da cogliere. Nel suo caso è appunto l'irritabilità. Noi ci dedicavamo all’osservazione una o due ore ogni mattina, poi intorno ai 3-4 mesi nostra figlia ha iniziato a rotolare fuori dalla traversa, e da allora non l'abbiamo più fatto.
Un altro grande aiuto ci è stato dato dal portare (babywearing), fin dai primissimi giorni dopo il parto. Ogni volta che non sapevo cos'altro fare con la bambina, la mettevo in fascia o nel marsupio e andavo a farmi una passeggiata in natura. Anche in questo caso ogni volta che si svegliava, le offrivo il vasino e poi la allattavo. Ecco il nostro ciclo. Questo è un giorno passo passo nella vita di un neonato con cui pratichiamo EC. Ora che nostra figlia ha iniziato a spostarsi, le cose sono un po' cambiate... Nel prossimo articolo parlerò di questo e vi dirò cosa stiamo facendo nel momento in cui scrivo. Poi sarà il turno di un bambino più grande, che ha imparato a camminare da poco. Tieni presente che ho anche un figlio attualmente di 27 mesi, quindi è una fase che abbiamo passato non molto tempo fa.
Mi auguro che l'articolo di oggi ti abbia schiarito le idee riguardo alla pratica di EC. Fondamentalmente, penso che essa ci permetta di stare molto più in contatto col nostro bambino, fisicamente e non solo. Quando un bambino usa il pannolino tutto il giorno come luogo adibito alla pipì e alla cacca, non ci sono occasioni così continue per stare con lui in ascolto, prenderlo in braccio così spesso. Forse è solo una mia idea, e lo fanno comunque. Il mio pediatra più volte mi ha ripetuto che la pratica EC offre più possibilità per il bambino di essere toccato, ascoltato, di entrare in comunicazione e contatto con la sua famiglia.
Inoltre, considera che verso la fine della fase neonatale, prima che comincino a spostarsi, iniziano ad accennare sorrisi davanti allo specchio mentre stanno facendo i loro bisogni e noi genitori sentiamo crescere il nostro legame con loro. Come se ci stessero dicendo: "Oh, fantastico, hai capito che mi scappava e avevo bisogno di liberarmi. Bellissimo." È davvero un bel momento di profonda connessione. E se puoi iniziare da neonato a praticare EC, bè...mi sembra già un dono tanto prezioso.
Prima di chiudere, un piccolo consiglio di una nostra lettrice. L. a New York ha iniziato a praticare EC a quattro mesi con il suo primo figlio, e alla nascita con gli altri due. I tre ora hanno rispettivamente quattro, due anni e tre settimane. Questo è il suo suggerimento. "Rilassa il tuo corpo e il tuo respiro! Soprattutto quando tieni in braccio un neonato in posizione fisiologica. Anche adesso con il mio terzo figlio, a volte mi chiedo perché il mio bambino sembri così a disagio e rigido quando lo sostengo sul vasino. Mi sono resa conto di quanto mi senta io in primis a disagio! Spalle tese, presa salda e rigida, respiro trattenuto. A volte è perché ho fretta, a volte è perché sono nervosa per gli schizzi di pipì, ma soprattutto perché sono esausta per aver portato un bambino tutto il tempo! La tensione è lo stato di omeostasi del mio corpo. Ma una volta che me ne rendo conto, lascio che il respiro fluisca e che i miei muscoli si rilassino, il bambino smette di agitarsi e di solito arriva la cacca." Questo è proprio un ottimo consiglio. Grazie mille, L.
Elaine di Atlanta, ha iniziato a circa quattro mesi e il suo bambino aveva 12 mesi quando mi ha scritto questo. "Il mio più grande consiglio per praticare EC? Direi, non dubitare di te stessa e comincia immediatamente, se ci stai pensando! Appena decisi che questa era la strada da percorrere, abbiamo iniziato e proseguito in questo percorso commettendo tantissimi errori, ma solo prendere la decisione è stata la cosa più importante per la nostra famiglia". Quindi ti incoraggio anch’io, se sei incinta o hai partorito da poco, qualunque età il tuo bambino abbia fino ai 18 mesi, impara a praticare EC e fallo anche solo part-time. Questo è un consiglio di Andrea. Anche part time è un ottimo modo.
Elisabeth di Asheville, che non conosco, ha iniziato la pratica EC quando suo figlio aveva tre mesi, e da quando ne ha 17 è completamente senza pannolini sia di giorno sia di notte. "La prossima volta - dice- comincerò sicuramente dalla nascita. Che esperienza meravigliosa! Anche se può sembrare ovvio, il mio consiglio più grande è quello di iniziare. I primi tempi ero un po' intimidita dalla pratica EC e mi sentivo come se avessi bisogno di saperne di più, di più, di più prima di poter cominciare". Ma l'ha fatto davvero, e ne è stata felice!
Prendi la palla al balzo: fai tua questa piccola condivisione e inizia già oggi. Puoi praticare EC part-time. Puoi farlo usando i pannolini. Puoi farlo in tanti modi diversi. Trova la maniera che più ti fa sentire bene. Ricorda che con un neonato la pratica di EC diventa una occasione davvero speciale. A me dispiace tanto non poterlo mai più ripetere, perché abbiamo scelto di non avere altri bambini. Spero comunque che questo articolo ti sia stato utile.
Ti esorto inoltre seguire la pagina Fb Go Diaper Free Italia per essere sempre aggiornata sui nuovi articoli che pubblichiamo in italiano su questo Blog. Hai suggerimenti per la pratica di EC con un neonato? Come varia il tuo ciclo dal mio? Hai imparato qualcosa dall'articolo di oggi? Grazie. Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti. Sono Andrea Olson di Go Diaper Free: a presto!