Alcune riflessioni sulla pratica di EC notturna
Original post: English

Va bene allattare il vostro bambino a ogni risveglio nel cuore della notte per farlo riaddormentare? O dovreste piuttosto offrirgli il vasino ogni volta che si agita nel sonno? Rovinerete il vostro viaggio con la pratica di EC se non glielo proponete affatto, di notte? E se impazzirete voi genitori per la mancanza di sonno? Oggi affronto un tema molto caldo nella comunità di EC: se offrire o meno il vasino durante le ore notturne, e come farlo (o come non farlo!) in modo che TUTTI dormano il miglior sonno possibile.
Oggi scoprirai:
- quando praticare EC notturna (e quando NON farlo!)
- come individuare la privazione del sonno in te genitore e come si presenta nel bambino
- l'obiettivo finale della pratica di EC notturna
- come scegliere il tuo percorso di EC notturna
- quando considerare l'insegnamento del sonno
- come valutare se il co-sleeping fa al caso tuo
- quando riconsiderare la tua filosofia riguardo notte/sonno
- come praticare EC di notte con tuo figlio o tua figlia in una stanza separata
- cosa fare se tutto il resto sembra non funzionare
Link e altre risorse menzionate oggi:
- Il podcast precedente sulla pratica di EC notturna (in inglese)
- The Baby Sleep Site (Un gruppo di consulenti che si occupa di aiutare i genitori con il sonno dei bambini piccoli)
- Bringing Up Bebè (Libro francese sulla genitorialità, letteralmente “Crescere un neonato”)
- Babywise (Esclusa la parte sul pianto/il metodo Cry It Out)
- Articolo del Blog “Dream Pee” (La pipì nel sonno, per bambini dai 12 mesi in su)
- Nighttime EC 101 MiniCourse (Minicorso di pratica di EC notturna 101, in inglese)
- Dyper (marca di pannolini biodegradabili)
- Il libro Go Diaper Free per Elimination Communication dai 0 ai 18 mesi (a brevissimo anche in italiano!!!)
- Trova il consulente GDF più vicino per una consulenza privata
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Se non puoi ascoltare il podcast in questo momento (forse c’è accanto a te un bebè che dorme!?)...scarica e leggi la trascrizione qui:
Benvenuti nel Blog Go Diaper Free. Oggi vi condividerò alcune riflessioni sulla pratica di EC notturna. Date un’occhiata alle note su godiaperfree.com/193 e divertitevi a lasciare commenti o porre domande, qualunque cosa, e anche a rileggere la trascrizione scritta completa, se lo desiderate. Buon ascolto e/o buona lettura!
Sono Andrea Olson, autrice e mamma di cinque bambini con cui ho praticato EC sin dalla nascita e liberi da pannolini da quando camminano.
Oggi vi parlerò della pratica di EC notturna. Qualche tempo fa ho registrato un podcast e un video (in inglese) riguardo a questo tema, ma ho alcuni punti di approfondimento da aggiungere. Mi collegherò sicuramente e farò riferimenti a quanto già trattato. Ma innanzitutto voglio proporvi una riflessione per cominciare: se vi sentite pigri o vi state giudicando per non praticare facilmente la notte, cosa ve ne fate davvero di tutto questo?
Mi spiego meglio condividendo un’e-mail che mi ha scritto una mamma recentemente: “Mi sento come se fossi troppo pigra per proporre il vasino a mia figlia nel cuore della notte. Semplicemente la allatto per farla addormentare ignorando i suoi bisogni di eliminazione e mi sento davvero in colpa per questo. Come posso affrontare questo senso di colpa?" Potrebbe essere capitato anche a voi di sentirvi così, non solo per la pratica di EC notturna, ma riguardo ad altri aspetti delle cure del vostro piccolo. Potreste aver ignorato di proposito i segnali del vostro bambino persino durante giorno, durante le uscite o in qualsiasi altro momento. O magari vi è accaduto di lasciarlo eliminare nel pannolino per poi riprendere con la pratica successivamente. Non c’è nulla che non va, in realtà questa si chiama EC part-time. Con questa espressione intendiamo il decidere e scegliere selettivamente quando offrire il vasino o meno. Non c'è niente di sbagliato in questo e, prima di tutto, voglio solo che smettiate di essere così duri e severi con voi stessi.
Non c'è perfezione nella pratica di EC, e infatti, se cercate di essere perfetti prendendo tutte le pipì e tutte le feci, finirete per… beh, si ritorcerà contro di voi e avrete una dura lezione da imparare: perché niente nella genitorialità, come nella maternità è né può essere perfetto. Siate consci che tutto è un processo di apprendimento. C'è solo un feedback che vi ritorna come “ehi, ha funzionato!” o “ehi, non ha funzionato” o ancora “su, proviamo qualcosa di nuovo” oppure “continuiamo a fare quello che stiamo facendo”. Questo è quanto.
Il mio desiderio, perciò, è anche che pratichiate la notte solo se ciò fa dormire di più ciascun membro della famiglia. Questo è molto importante. La privazione del sonno è un vero problema e non si tratta solamente di sentirsi stanchi e assonnati ogni giorno, bensì si inizia ad essere confusi e annebbiati. Alcuni di voi potrebbero sapere benissimo di cosa sto parlando, come quando non si riesce letteralmente a trovare la parola giusta per una certa cosa, o come quando ci si ferma a guardare nel vuoto pensando “oh mio Dio, cosa stavo facendo? Non riesco nemmeno a ricordare perché sono entrato in questa stanza!” Ma altri effetti collaterali della privazione del sonno includono scoordinazione, dimenticanza di cui abbiamo appena parlato, ma anche forte malumore. Parlo di avere la miccia corta e di arrabbiarsi per un nonnulla, di essere un po' bruschi, assai irritabili e in modalità assente, ritrovarsi ad evadere scorrendo ripetutamente Instagram o semplicemente stando sdraiati e assorti sul divano e lasciando che il vostro bambino giochi da solo con l’unico desiderio che arrivi presto la sera per poter, forse, riposare.
Fondamentalmente siete in rosso, vicinissimo allo zero nella scala di prendervi cura di voi stessi. Nel mio caso, il mio valore è altalenato da zero a nove o dieci durante tutto il mio viaggio come mamma di cinque figli. Devo ammettere che più mi avvicino a 10 (il massimo: super!) meglio è. Ma soprattutto, meglio è per i miei figli. Hanno una versione migliore di me con cui interagire. Quindi più dormo e più stiamo bene, quando cioè mi capita di riposare otto ore a notte. Se qualcuno interrompe il mio sonno un paio di volte, cosa che succede da 12 anni ormai, di solito ho bisogno di dormire un’ora in più, calcolando i due risvegli.
In ogni caso, la privazione del sonno anche nei bambini può portare a comportamenti super agitati e a una forte riluttanza a collaborare. È come se loro stessero andando in una direzione e voi andaste costantemente verso quella opposta, con parecchie “testate sul muro” e tanto più bisogno di contatto. Vogliono essere tenuti in braccio più spesso, il che è fantastico e meraviglioso e vogliamo assolutamente essere reattivi e tenere i nostri bambini in braccio. Passerà così in fretta questo periodo. Vogliamo farlo, giusto? Ma è anche quando si somma troppa ansia da separazione, e questo cocktail può davvero logorare una mamma o un papà molto velocemente, soprattutto se uno dei due (di solito la mamma) è l'unico insieme al figlio tutto il giorno, giorno dopo giorno. E piano piano si inizia a sentirsi svuotati e sopraffatti.
Siamo onesti, una situazione del genere non è divertente per nessuno, bambino incluso. L'umore di vostro figlio migliorerà in relazione a quanto più riesce a dormire e quanto più è ininterrotto il suo sonno, lo stesso accade di pari passo anche all'umore dei suoi genitori. Questo non vale solo per il genitore che si prende cura della prole. Anche i papà (intendo chiunque nella coppia lavori a tempo pieno e provveda al sostentamento della famiglia, la parte maschile, di solito è il padre… ma non è la regola generale!) non possono uscire, perseguire la propria visione e i propri obiettivi nel mondo e dedicarsi al loro lavoro senza aver dormito. Ciò che conta è che entrambi, sia chi ha la responsabilità primaria di provvedere alla famiglia e chi invece ha quella di prendersi cura dei figli, abbiano la possibilità di riposare… adeguatamente.
Quindi il nostro obiettivo con la pratica di EC notturna è limitare il più possibile i disturbi del sonno. Se praticare di notte aiuta vostro figlio a riaddormentarsi con meno sforzo e tutto è un po' più fluido, allora vogliamo assolutamente farlo. Un'altra domanda che mi fanno spesso è: quante volte proporre il vasino la notte? Perché il nostro bambino sta asciutto per un mese e poi all'improvviso non prendiamo più nulla di notte ed è sempre bagnato? Succede spesso intorno ai 10 o 11 mesi che i bambini rimangano asciutti tutta la notte e i genitori pensano: “Fantastico! Possiamo smettere di usare i pannolini!”. Una volta abbandonato il pannolino, i bambini riprendono a bagnare il letto tutte le sere e poi non tornano per lungo tempo a stare asciutti fino al mattino.
Per la mia esperienza con centinaia di migliaia di genitori e anche diretta con i miei figli, è solo un momento in cui forse il vostro bambino semplicemente non sta producendo così tanta pipì. Forse sta dormendo profondamente perché sta attraversando uno scatto di crescita. È qualcosa che ha a che fare con lo sviluppo e che di solito è un'anomalia. Allo stesso tempo, è sempre bene fare un esperimento. Provate a non usare il backup per un paio di notti e guardate cosa succede: potreste scoprire che in realtà rimarrà asciutto tutta la notte. È quello che mi è successo con una dei miei cinque figli. A 17 mesi ci siamo dimenticati di metterle un pannolino una notte perché a quel punto era rimasta asciutta per tre mesi. Da allora non abbiamo mai dovuto rimetterle un altro pannolino. L'unica pipì a letto che ha avuto in realtà è stato un paio di settimane fa perché ha avuto un'infezione alle vie urinarie.
Quindi quante volte proporre il vasino di notte ? La risposta a questa domanda dipende da molte variabili in primis da quale sia il vostro obiettivo. Quello che desiderate è un ottimo sonno per vostro figlio? O è tenerlo asciutto tutta la notte? Ciò significherebbe avere il vasino accanto al letto o l'opportunità per lui di essere accompagnato più volte. Abbiamo molte persone con differenti propositi e differenti tendenze e modalità. Mi spiego, parecchi di voi sono genitori molto reattivi e orientati all'attaccamento genitoriale. Alcuni sono più distaccati. Se guardiamo a una scala di genitorialità - e non c'è giusto o sbagliato qui - ce ne sono alcuni che sono più passivi e altri più attivi, alcuni più assertivi e altri un po' più autoritari e iperprotettivi.
Potreste, ad esempio, non avere come priorità che vostro figlio dorma senza alcuna interruzione durante la notte, bensì preferire di offrirgli occasioni di eliminare e poi tornare a riposare tranquillamente. Se la pensate così, ma sentite anche che la vostra vita si sta lentamente deteriorando davanti ai vostri occhi perché siete profondamente sensibili alla carenza di sonno, vi consiglio di prendere in considerazione l’insegnamento del sonno. Non lo chiamo addestramento del sonno perché si tratta di insegnare al vostro bambino come unire insieme i cicli del sonno durante la notte. La migliore risorsa che ho trovato e sperimentato è The Baby Sleep Site. Cliccate su godiaperfree.com/babysleepsite, il mio link speciale e diretto.
Il loro programma mi ha effettivamente aiutato con due dei miei bambini, insegnandogli a dormire a sette settimane di vita e a pochi mesi. Non sono mai stata brava nell'addestramento/insegnamento del sonno. Non tollero lasciar piangere i miei figli, ma ho imparato nel corso del viaggio come mamma di cinque che lasciarli piangere per pochi minuti, ovviamente se non stanno esprimendo dolore o piangendo con una modalità che mi dia da pensare “oh mio Dio, qualcosa non va!”, quindi nel caso in cui si stiano solo lamentando o rigirando nel letto, può essere utile. Da mamma, riconosco che per un genitore un po’ di agitazione sembra un pianto estremo, giusto? Ma in fondo sapete riconoscere la differenza tra un pianto di dolore e uno di “non sono davvero felice in questo momento”. Quindi, se li lasciate lamentarsi per un brevissimo tempo (io l’ho letto su Bringing Up Bébé, il libro francese sulla genitorialità), massimo cinque minuti, li aiuterete. Si chiama pausa e se lo ripetete più e più volte, molto presto il tempo di pianto si accorcerà diventando tre minuti. Poi due e infine uno. È così che un bambino poi inizia a collegare i propri cicli del sonno l'uno all'altro e quindi a dormire tutta la notte.
Ora sto semplificando eccessivamente, perciò vi invito a fare le vostre ricerche e approfondimenti e c’è un altro libro che mi piace (esclusa la parte del lasciar piangere Cry It Out ): Babywise. Il suggerimento più prezioso che offrono questi due libri è di non allattare sempre il vostro bambino per addormentarlo durante le ore diurne. In tal caso, per i sonnellini durante il giorno, lo metterete a letto cullandolo, tenendolo in fascia o qualunque cosa vada bene per voi. Con un primo figlio piccolo capisco che il seno è la risposta a tutto, lo capisco perfettamente. Ci sono passata anch’io e l'ho fatto, ma potreste provare a trovare un’alternativa perché vi aiuterà davvero, di notte: il vostro cucciolo non si sveglierà più per cercare la consolazione del seno per dormire.
L'altro consiglio che posso darvi è che quando iniziate a svegliarvi a vicenda, se dormite insieme, questo potrebbe essere un segno. Anche se avete fermamente deciso di praticare il co-sleeping per sempre, se vi svegliate a vicenda significa che potreste dormire meglio in letti separati nella stessa stanza, o che il vostro cucciolo sta sentendo l’odore della mamma (e del latte!) e potrebbe dormire meglio in una stanza separata nel proprio letto. Che si tratti di un letto Montessori a terra, di una culla o di un altro tipo a voi comodo, spostatelo in un’altra stanza con un baby monitor acceso, lo consiglio vivamente.
Ve lo dico perché con il mio primo figlio io non l'ho fatto. Abbiamo condiviso il letto per due anni, l’ho allattato e gli ho offerto il vasino ogni due ore, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per due anni, vi confesso che alla fine di questo periodo ero ridotta a uno straccio. Mi sono attenuta ai miei valori, ma ero decisamente un disastro. Avevo sviluppato la depressione postpartum, probabilmente in parte a causa di questo e non è stato affatto piacevole. Quindi, con i miei quattro bambini successivi, ho deciso a tre o quattro mesi di metterli in una culla nella loro stanza e tutti in famiglia abbiamo dormito meglio. Come praticare EC quando il bambino è in un’altra stanza? Usando un baby monitor di notte, e se si sveglia asciutto, proponendogli il vasino. Se al risveglio il pannolino è bagnato, gli offrite comunque il vasino. Lo fate senza accendere le luci, con molta calma, senza parlare. Così può rilassarsi, rilasciare la pipì e poi tornare a dormire meglio.
Se state scoprendo che il vostro bambino si sveglia nel cuore della notte e non riesce ad addormentarsi facilmente, allora potreste provare a offrirgli il vasino. In questo modo si risolvono in un colpo solo molte più difficoltà notturne. Con tutte le risorse che avete acquistato da me, vi suggerisco un altro articolo su La pipì nel sonno, dai 12 mesi in su. Ma abbiamo altre possibilità, in particolare il mini corso Nighttime EC 101. Sicuramente provatelo se ancora non l’avete fatto. Diciamo che completa il mio libro approfondendo la questione notturna grazie a un'immersione profonda (in italiano potete scegliere il Laboratorio di Go Diaper Free Italia “EC Notturna: favorire un miglior sonno per tutta la famiglia” N.d.T.).
Se il nostro obiettivo è dormire con meno interruzioni possibili, allora cambieremo semplicemente il pannolino quando è bagnato senza offrire il vasino. Se il nostro obiettivo è che il nostro cucciolo resti asciutto o dargli la possibilità di usare il vasino, allora probabilmente glielo proporremo ad ogni risveglio, per cercare di dargli sollievo. Poi lo allattiamo, culliamo, rimettiamo a letto o qualunque altra cosa preferiamo. Per me è altresì fondamentale utilizzare il backup che consenta il sonno più profondo e allo stesso tempo causi il minimo stress per tutti voi. E vi ripeto che tutti questi suggerimenti provengono dalla mia esperienza diretta dopo 12 anni e 5 figli e ora sono una mamma single: ho davvero bisogno che tutto sia il meno stressante possibile.
Il primo figlio è il più difficile, secondo me, e chiunque abbia più di quattro figli vi dirà che diventa più facile con il quarto, in maniera lampante. Quindi quello che ho imparato dal mio viaggio e dai miei clienti è che vogliamo utilizzare una sorta di backup che consenta che tutto sia più fluido di notte, perché il sonno è tanto prezioso. Quindi potrebbe significare un pannolino lavabile. O un pannolino usa e getta. Per me i migliori sono i Dyper godiaperfree.com/dyper: sono biodegradabili e compostabili. E allo stesso tempo assolvono egregiamente alla loro funzione: non hanno perdite e fanno percepire il bagnato. Potete adoperare dei supporti simili solo per la notte se state usando i lavabili durante il giorno.
Non è necessario che rinunciate completamente ai vostri valori affinché la pratica funzioni, ma vi potete affidare al supporto che funziona meglio. Se desiderate che il vostro bambino rimanga asciutto tutta la notte, segnali, usi il vasino e tutto il resto, praticare EC notturna a pieno regime, meraviglioso. Vi appoggio totalmente al 100%. Usate qualsiasi backup vi aiuti a raggiungere il risultato migliore e più soddisfacente per voi. Di solito i biodegradabili sono il miglior compromesso per questo. O anche i Seventh Generation. Avete qualcosa che non è molto assorbente. Sentirà ancora il bagnato, ma non perdono. Quindi ci sono alcune valide opzioni.
Ho menzionato l’articolo del blog sulla pipì nel sonno. Trovate il link nelle note. Potete semplicemente affidarvi alla pipì nel sonno se vostro figlio ha già almeno 12-13 mesi. Ve la spiego molto brevemente: una volta che ha fatto propria l’abilità della deambulazione, potete metterlo sul vasino la sera verso le ore 22 quando voi stessi andate a letto (dopo di lui). Potete quindi accompagnarlo nuovamente sul vasino intorno alle 4 del mattino se ancora bagna il letto, proprio appena si risveglia. Ci sono molte informazioni approfondite in quell’articolo (che verrà tradotto prossimamente in italiano, N.d.T.). Vi suggerisco di leggerlo o ascoltarlo, e anche di ritrovare il paragrafo dedicato nel mio libro se ce l'avete (in uscita tradotto in italiano N.d.T.).
Il caso peggiore per voi genitori - e questo è davvero molto importante - è proprio non dormire, perciò voglio che adoperiate il pannolino o il supporto che preferite in un modo che funzioni per voi come coppia, per il vostro bambino e per gli eventuali altri figli e familiari che vivono in casa, affinché ciascuno possa dormire di più e meglio la notte. Infatti la privazione del sonno può portare a tanti squilibri neurochimici. Abbiamo tutti bisogno del nostro sonno. È un regalo insegnare al vostro cucciolo come dormire. Se si è accesa una lampadina nella vostra testa che vi fa dire: “Bene, non avrei mai pensato all’insegnamento del sonno, ma ora mi sento come se questo potrebbe rendere più felice nostro figlio!”, vi autorizzo a farlo, non dovreste giudicare voi stessi per questo.
Ed ora siamo giunti alle conclusioni, visto che ho condiviso tutto quello che mi stava a cuore dirvi. Solo un’ultima riflessione. Ricordate che il mio Mini Corso (in inglese) proposto sopra può essere prezioso, così come il laboratorio di Go Diaper Free Italia . Se avete bisogno di aiuto, una nostra consulente certificata è la miglior risorsa che possiate desiderare! E ricordate ciò che conta per voi: fate solo ciò che vi sembra giusto come famiglia, senza alcun giudizio. Non mi interessa quale opzione sceglierete da questo ventaglio di proposte. Voglio solo che voi siate completamente informati su tutte le possibilità.
Grazie mille per la lettura, l'ascolto e la visione. Sono Andrea Olson di Go Diaper Free. Questo è stato l'episodio nr.193, godiaperfree.com/193. Date un’occhiata a tutti i link e postate qualsiasi domanda sulla pratica di EC notturna: noi risponderemo a tutti. Se avete altri commenti su ciò che ha funzionato per voi di notte, postateli tranquillamente!
Non dimenticare inoltre di seguire la pagina Fb Go Diaper Free Italia per essere sempre aggiornata sui nuovi articoli che pubblichiamo in italiano su questo Blog. Grazie per l'attenzione. Alla prossima!
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xx Andrea
Traduzione a cura di
Diana Dalle Molle
Consulente certificata Go diaper free
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About Diana Dalle Molle
Mi sono formata con Andrea Olson e sono attiva in Italia dal 2018 come Consulente certificata Go diaper free. Credo che i bambini nascano competenti e che come genitori possiamo promuoverne la completa fioritura come esseri umani integri. In questo senso offrire loro ascolto e una risposta immediata, autentica e naturale ai bisogni espressi, è fondamentale per sostenere lo sviluppo dell’autostima, della fiducia in sé stessi e nell’ambiente che li circonda. Condivido la mia esperienza di madre, counselor e consulente per sensibilizzare sul tema dei bisogni di eliminazione e diffondere una corretta informazione. Affianco e supporto genitori e famiglie, sia nei percorsi di Elimination Communication (0/18 mesi) che di Educazione al Vasino (+18 mesi). Offro percorsi individuali e di gruppo per facilitare i genitori ad espandere la qualità delle proprie relazioni familiari e come opportunità per sviluppare attitudini quali ascolto e consapevolezza. Tradurre “Go diaper free”, “Tiny Potty Training” di Andrea Olson, e i principali articoli del blog significa rendere più facilmente accessibili questi contenuti ai genitori che desiderano informarsi ed agire per preservare salute e benessere sia dei bambini che del pianeta. Nella pagina di riferimento per l’Italia https://www.facebook.com/GoDiaperFreeItalia/trovi contenuti, eventi e gruppi di supporto.
Eh che dire grazie per questa traduzione grazie Andrea Olson come sempre per tutti gli spunti e suggerimenti preziosi. proprio in questo periodo mi stavano tormentando con alcune domande e qui ho già avuto le mie risposte . Pratichiamo EC da quando la nostra bambina di nome Andrea aveva due settimane di vita . Un percorso è una pratica a dir poco splendida ma ultimamente Andrea che non faceva più pipì nel letto se non qualche scatto di crescita ì qualche mia svista nel non captare il suo segnale ma principalmente lei dorme senza pannolino da quando aveva due mesi e l pipì nel letto sarà capitato forse una volta al mese . Cosa invece che ora è cambiato abbiamo notti difficili già da parecchio tempo ci sono notti che fa tanta pipì ci sono notti che non ne fa . Principalmente sono io che mi occupo della pratica di EC , ma essendo anche quella che ci sta 24 h al giorno e si occupa di tutto e stiamo crescendo insieme grazie anche a questa pratica abbiamo scoperto tutto un mondo nuovo di essere genitore e accomodare il figlio e devi dire che leggendo l’articolo ho sentito che spesso forse è stata proprio colpa mia visto il forte legame che c’è e la forte comunicazione che abbiamo sin da quando era nella pancia io penso di aver capito che sono io la causa di tutti i miei mali . Sonno compreso e così ora rallentiamo e ripartiamo . Grazie per l’illuminazione