Benvenuti nel Blog Go Diaper Free, dove ci impegniamo per aiutarvi a smettere di dipendere dai pannolini fin dalla nascita grazie alla pratica di EC. Sono Andrea Olson, autrice e mamma di cinque bambini con cui ho praticato EC. Questo articolo si intitola “Il ciclo di cura del bambino: un ritmo che potrebbe funzionare per te”.
Quando è nato il mio primo figlio, il seno era il mio punto di riferimento come risposta immediata ai suoi bisogni. Lo usavo per tutto, perché non sapevo bene quali fossero le cose da fare e in quale ordine. Ora lo so meglio. E non mi sentivo sicura su come addormentarlo. Insomma non avevo davvero la minima idea di cosa fare né quando. Chiaramente oggigiorno è ben diverso, dopo l’esperienza con cinque bambini.
Nell’articolo di oggi, desidero condividere il ciclo di cura del bebè adottato a casa nostra. Perché a me ha cambiato la vita e vorrei che potesse facilitare le cose anche a te. In sintesi, rappresenta la possibilità di trovare un ritmo con il tuo bambino e di impostare un ciclo di cura sano sin dall'inizio, qualcosa che impari solo una volta e poi ripeti, ripeti, ripeti e si espande man mano che il bambino cresce. E’ davvero un bel modo di ricordarti di considerare tutte le opzioni possibili per accudire al meglio tuo figlio, cercando di riconoscere i suoi segnali e ciò che ti comunica. Quando dimostrerà fastidio o irritazione non andrai in crisi chiedendoti: "Oh mio Dio, cosa gli sta succedendo?". Sapere quali sono i suoi bisogni e in quale ordine proporre le tue cure è oltremodo vantaggioso. Non sono un dottore, e non ti sto fornendo indicazioni mediche. Se è quello che cerchi, ti esorto a consultare il tuo medico o pediatra di riferimento, invece di seguire i miei consigli.
Io ti sto semplicemente mostrando ciò che funziona per la nostra famiglia, e penso che possa tornare utile ad altre famiglie. Tieni presente che ho affiancato tante mamme e tanti papà, e loro ne hanno tratto un gran beneficio. A essere sincera ho adattato questo ciclo da Babywise. È un libro che purtroppo parla anche di Cry It Out, un metodo che prevede di lasciar piangere i bambini che io non condivido nel modo più assoluto. Voglio metterlo bene in chiaro da subito: io non sono affatto una sostenitrice del lasciar piangere i bambini, al contrario. E tuttavia questo è l'unico aspetto di quel libro con cui non sono d'accordo, per il resto lo trovo un testo davvero prezioso. Ho trovato profondamente significative le parti in cui viene illustrato come seguire questo ciclo di cura del bebè e anche quelle che parlano dei modi in cui lo stesso si espande man mano che il bambino cresce. Nel libro è previsto l’utilizzo dei pannolini anziché del vasino, quindi è proprio qui dove ho apportato le mie modifiche. Ho studiato con attenzione e messo in pratica questi accorgimenti con il nostro secondo e terzo bambino, per capire davvero come adattarlo un po' più agevolmente alle nostre necessità. Ti esorto comunque a leggere Babywise se vuoi saperne di più in merito.
Ho intenzione di proporvi l’argomento di oggi in una forma breve e semplice, quindi ecco come ho integrato il ciclo di cura con la pratica di EC. Il bimbo si sveglia, gli offriamo il vasino e poi il seno, giochiamo o passiamo del tempo con lui, offriamo il vasino ancora una volta, e infine lo accompagnamo a dormire. Per un neonato l'intero ciclo può durare circa 30 minuti. La parte più lunga è quella dell'allattamento. Esamineremo e analizzeremo ciascuna di queste parti, ma fondamentalmente si tratta dello stesso tipo di ciclo che seguo nella mia vita da adulta, solo che il mio copre un giorno intero e solitamente non faccio un pisolino nel mezzo. Te lo mostro subito: mi sveglio, vado in bagno, mangio, faccio delle cose o lavoro, vado in bagno, continuo a fare le mie cose o a lavorare, vado in bagno, faccio delle cose (magari con la mia famiglia), mangio di nuovo, e poi mi svago magari guardando un film, e poi un’ultima volta in bagno, e infine vado a letto. Quindi, come vedi, quello del bebè non è molto diverso dal ciclo di un adulto, ma noi siamo i caregiver qui: è’ una nostra responsabilità prenderci cura dei nostri figli al meglio delle nostre possibilità.
Alcune persone si trovano meglio invertendo il momento del vasino con quello dell’allattamento. Dipende da chi sei, dal tuo bambino e dalla vostra indole. Potremmo cambiarlo così: sveglia, seno, poi vasino, poi veglia o gioco, poi vasino e poi nanne. A volte il bebè non farà nulla nel vasino prima di andare a dormire, quindi questo è tutto facoltativo, ma era per dare un'idea generale di ciclo. Esaminiamo i vari passaggi in dettaglio.
La prima cosa è che il bambino si sveglia. Alcuni preferiscono aspettare un attimo prima di prenderlo in braccio finché non sono certi che si stia svegliando davvero. Se il mio bambino ha dormito per tutto il suo tempo di sonno abituale, io vado a prenderlo subito. A tal proposito trovo che i grafici pubblicati sul sito del sonno del bebè (Baby Sleep Site) siano inestimabili per capire quale siano i normali intervalli di sonno necessaria per ogni età. Quindi, appena si sveglia, di solito vado subito a prenderli in braccio, specialmente quando sono neonati, poco dopo che iniziano a muoversi e rigirarsi. Perché è il momento in cui l'ormone che inibisce la minzione durante il sonno, la vasopressina (dall’inglese ADH), interrompe la sua azione e di conseguenza la vescica si riempie. Ed è quello il momento in cui hanno bisogno di svuotarla. Mi piace prendere quella pipì del risveglio, una delle quattro occasioni semplici.
Il tempo del risveglio può variare per ciascuno, ma dipende da quando effettivamente accompagni tuo figlio fuori dal suo stato di sonno se la parte successiva del ciclo funziona o meno, per quanto riguarda i bisogni di eliminazione intendo. Quindi quando un neonato si sveglia offriamo subito il vasino per poi allattarlo, e questo è il nostro modo abituale di procedere. Con alcuni dei miei bambini a volte ho proposto il seno appena svegli e poi il vasino. Il momento del vasino è un'offerta gentile, senza aspettativa. Non è una presa di pipì certa. Non è ripetersi: "Ok, quando si sveglia, prenderò sicuramente la sua pipì". Non è garantito, ma sicuramente ci mettiamo a disposizione proponendo il vasino al risveglio in modo coerente e sereno, soprattutto se stiamo praticando EC part-time. Dopo la nanna, li accompagnamo sul vasino, se sanno sedersi, o li reggiamo in posizione fisiologica, se sono neonati. Se dai un'occhiata al mio libro Go Diaper Free troverai diversi esempi in base all'età del bimbo o della bimba, ma certamente l’occasione semplice del risveglio è un ottimo punto di partenza.
Questo perché è un’opportunità per loro di svuotare la vescica e passare fluidamente al momento successivo del ciclo, infatti in questo modo il bebè può comodamente godersi una sessione di allattamento più lunga e rilassata. Voglio precisare che sto utilizzando l’espressione allattamento al seno, riferendomi direttamente alla mia esperienza personale, ma può trattarsi anche di biberon o di un pasto a base di acqua e cibi solidi. Qualunque sia il loro nutrimento, solitamente mangiano poco dopo il risveglio, e meglio se prima hanno svuotato la vescica, proprio come noi adulti. Riconosco la mia fortuna di aver allattato tutti e cinque i miei bambini, magari per te è diverso e va bene: basta aggiustare la sequenza in base alla tua situazione. Dopo che hanno svuotato la vescica e magari anche liberato l’intestino, allora i bambini sono pronti per nutrirsi.
Ora, se hai un neonato di qualche settimana, potresti sperimentare che ha bisogno di eliminare durante l'allattamento o che voglia subito il seno appena sveglio. In questo caso, il mio consiglio è di usare una traversina impermeabile o un altro supporto, potrebbe essere anche un pannolino U&G o lavabile, e di accompagnare la loro evacuazione con il vostro segnale. Oppure è davvero comodo tenere il vasino a cilindro nelle vicinanze: è perfetto per bebè tanto piccoli.
Se durante l’allattamento, si staccano dal seno o dal biberon, è un segnale che hanno bisogno di mingere o defecare. Possiamo tenerli sopra ad un recipiente o alla traversina e fare il segnale "mm, mm" per la cacca o "pssss" per la pipì o entrambi, o qualunque suono tu senta adatto. Ognuno ha segnali diversi o accorgimenti che preferisce. Quindi, dopo aver offerto il vasino, puoi riproporre il seno o il biberon per ultimare la poppata, perché quella pausa non significa necessariamente che abbiano finito di mangiare. Potrebbe semplicemente significare che hanno bisogno di liberare vescica o intestino. Nessuno può mangiare mentre ha bisogno di andare in bagno, è impensabile per un adulto quindi perché dovremmo aspettarcelo da un bambino?
Ricapitolando abbiamo prima sveglia, poi vasino e infine il seno. Oppure possiamo invertire l’ordine di seno e vasino. Può capitare anche di interrompere la poppata per offrire il vasino. Voglio dire, tu sai cosa va meglio per te e il tuo bebè e quale ritmo adottare. Dopo che abbiamo finito di occuparci nel dettaglio dei bisogni primari (nutrimento ed eliminazione), c’è il tempo di veglia, un momento che diventa di scoperta e interazione, quello che un po’ alla volta si trasforma in tempo di gioco quando il bambino diventa più grande e in grado di giocare. E se non sai cosa fare insieme al tuo bambino, ti invito a leggere l’articolo “How to play with a baby”: ci troverai parecchi spunti e idee sul gioco. Tieni presente che questo lasso di tempo da svegli si espande man mano che il bambino cresce. Proprio riguardo a questo aspetto leggendo Babywise per la prima volta mi si è accesa una grande lampadina, perché ho pensato: "Oh, ok, quindi si svegliano, mi suggeriscono di cambiare il pannolino e poi dar loro da mangiare, o dar loro da mangiare e poi cambiare il pannolino. Ma dopo che abbiamo fatto tutte queste cose, cosa si fa?”
Voglio dire, abbiamo tutto questo tempo prima che tornino a dormire. Come possiamo trascorrerlo al meglio? All'inizio sono solo 15 minuti, poi diventano 30, poi 45 minuti. E prima che tu te ne accorga, trascorrono due o tre ore tra un pisolino e l'altro. E in un baleno diventano cinque ore e c'è solo un pisolino pomeridiano. Ci sono ottimi schemi per le nanne nel libro, esempi preziosi per essere preparati a quando potrebbero cambiare i loro ritmi di sonno nelle diverse fasi di sviluppo, e non serve per forza impostare una routine rigorosa se non fa per te e il tuo bambino. Anche il sito Baby Sleep Site offre modelli di orari in base all’età del bebè, spiegando accuratamente di quanto sonno ha effettivamente bisogno. Sappiate solo che questo tempo di veglia e gioco si espande e tende a ripetersi nel tempo. Quando si conclude è di nuovo l’ora di offrire il vasino e poi quella di dormire.
Con un neonato, il ritmo è sostanzialmente risveglio, vasino, seno, un breve tempo di veglia, magari ancora vasino e di nuovo nanne. Intorno ai 12-18 mesi il pattern è lo stesso, ma sicuramente restano molto più tempo svegli, a interagire e giocare. E indovina cosa succederà più spesso mentre giocano? Che gli scappi la pipì naturalmente! Se non conosci i ritmi naturali del tuo bambino, puoi sicuramente metterti in ascolto e conoscere meglio tuo figlio. Ho condiviso approfonditamente questo tema in tanti miei articoli (anche quello citato sopra) e nel mio libro: puoi imparare a capire quanto spesso il tuo bambino fa la pipì tramite l’osservazione, ed è un’informazione molto preziosa per la pratica.
Dopo esserci occupati dei loro bisogni di base (sonno, eliminazione e nutrimento), allora avremo un momento di veglia che man mano si allunga. Ma quando sono neonati si tratta semplicemente di un quarto d’ora e di solito i bebè non hanno bisogno del seno durante questo periodo, perché in pochi minuti si addormentano nuovamente, e poi si svegliano e li allattiamo ancora. Spesso le neomamme raccontano: "Allatto ogni due ore" perché si tratta di neonati. Babywise me lo ha spiegato molto meglio di così!.
Ti sto solo raccontando la mia esperienza in questo articolo, ma quello che ho sperimentato è che il primo segnale di fastidio o irrequietezza dopo il seno o le pappe, durante il tempo di gioco o comunque quando sono svegli (anche in braccio), è 9 volte su 10, o meglio nel 99% dei casi, il segnale che gli scappa la pipì. Quindi è di nuovo l’ora di offrire il vasino. E successivamente, se sono appena nati, possono tranquillamente tornare a dormire, magari addormentandosi attaccati al seno.
Ora, voglio affrontare questo tema. A volte, ovviamente, i neonati hanno bisogno del seno per dormire. Se stanno avendo uno scatto di crescita, se chiedono spesso il seno (poppate in continuazione), ci sono un sacco di altri esperti che possono assisterti con l’allattamento meglio di me. Questa non è una regola rigida e assoluta, ma in genere, dopo alcuni mesi, (Babywise lo consiglia, e la mia esperienza fa eco a questo prezioso suggerimento), è preferibile non far addormentare sempre il bebè al seno durante il giorno. Ci sono alternative utili per i pisolini diurni che si trovano nel libro Babywise, escluso il metodo Cry It Out ovviamente.
Quello che ho sperimentato io è stato proprio che il sonno notturno dei miei figli si è assestato meglio, è diventato più lungo e sereno quando in qualche occasione durante il giorno li addormentavamo senza proporgli il seno.
Vi assicuro che da quando abbiamo iniziato a fare così i nostri bambini hanno iniziato a dormire per intervalli più lunghi di notte e poi quando non erano più neonati hanno iniziato a dormire tutta la notte in età precoce, proprio perché avevano perso l’abitudine di aver sempre bisogno del seno per addormentarsi durante il giorno. E’ bastato solo variare ogni tanto, magari prendevano sonno ninnati dal papà o dalla nostra babysitter, o ancora usando una seggiolina a dondolo. Le opzioni sono diverse, e di sicuro ogni tanto possiamo offrirgli il seno per dormire anche durante il giorno. Si può fare, ognuno a modo suo!
Prima di mettere a dormire i miei bambini, offro sempre il vasino, anche a quelli più grandi di tre e di cinque anni: tutta la famiglia prova ad andare in bagno prima di dormire, e se non scappa nulla, va bene, ma ci abbiamo provato tutti. Perché così facendo possiamo goderci un sonno migliore, più profondo e più confortevole, quindi è per questo che suggerisco di offrire l’ultima opportunità di fare pipì. Se hai bisogno di consigli più specifici sul sonno, ti invito a consultare il sito Baby Sleep o Babywise, tralasciando la parte sul pianto. Ma torniamo al nostro ciclo, quindi abbiamo sveglia, vasino e seno, o seno e vasino, e poi abbiamo questo momento di veglia in cui stiamo giocando, interagendo o altro. Al primo segnale di fastidio, durante la poppata o il gioco, rispondiamo offrendo il vasino.
Ti starai chiedendo quando proporre il vasino quando sono svegli. A tal proposito ti raccomando i quattro indicatori per sapere quando offrire il vasino e le quattro occasioni semplici. Ne ho parlato approfonditamente in diversi articoli (li trovi nelle note) e nel mio libro. Fondamentalmente si tratta dei segnali, dei ritmi naturali unici di ogni bambino rispetto ai suoi bisogni di eliminazione e tutte queste cose divertenti. È un modo per imparare a conoscere quando il tuo bambino ha bisogno di fare pipì/cacca. Inizia leggendo gli articoli per farti un’idea più precisa.
Spenderò due parole in più riguardo alle quattro occasioni semplici. Se stai praticando EC part-time, è già un ottimo inizio, la maggior parte dei genitori comincia proprio da qui. Abbiamo la pipì del risveglio, il momento del cambio del pannolino, quando noti dei segnali che preannunciano la cacca e i momenti di transizione (prima o dopo averli messi nel passeggino o nel seggiolino dell’auto, ad esempio). Sono occasioni davvero facili e molto preziose: provare per credere.
Il punto è che quando sono svegli, offriremo il vasino in base al modo in cui stiamo praticando EC. E poi, quando è ora di andare a letto, proponiamo il vasino per un'ultima pipì. E parlando di sonno, potremo ancora offrire il seno per le nanne. A volte, verso l’anno o giù di lì, potresti voler perdere l'abitudine di allattare per addormentare il tuo bambino. Io allatto ancora mia figlia di notte. Quando serve le offro il vasino, e poi la addormento al seno. Per noi va bene così, ma il tuo ritmo può variare. Cari genitori, prendetevi la libertà di creare un vostro ciclo intorno al sonno, all'alimentazione e alla proposta del vasino, che non sia estenuante né complicato. Può essere semplice e adatto a voi: si tratta di trovare la vostra melodia per le esigenze di sonno, di nutrimento e di eliminazione del tuo bambino in base alla sua età.
Amo questo ciclo per la sua semplicità. Si svegliano, ci prendiamo cura dei loro bisogni di base nell'ordine che preferiamo, abbiamo il tempo da svegli di gioco e interazione e a seguire offriamo il vasino quando all’improvviso si agitano. E’ un ciclo fatto per ascoltarli e farli sentire a loro agio. Man mano che i bambini crescono i tempi cambieranno, i momenti di veglia si espanderanno, il loro riposo cambierà. E noi saremo al loro fianco, in ascolto. Ho disegnato un piccolo schema di questo ciclo per la cura del bambino in modo che tu possa capire anche visivamente di cosa sto parlando, perché so che a volte è difficile comprendere solo a parole.
Questo è tutto per oggi, ora ascoltiamo i consigli di alcune lettrici. Laurel, dal New Hampshire, ha una bimba di due settimane e ha sperimentato EC con lei. Il suo consiglio è: "Direi che la cosa più utile è ricordarsi di seguire l’istinto e di non accanirsi nel cercare di capire a tutti i costi se gli scappa o meno. Sento vitale non oltrepassare il proprio limite di equilibrio e benessere. Avere una routine intorno al cambio del pannolino e all’offerta vasino è stata per me la mossa più riuscita per prendere confidenza con la pratica e allenarmi all’ascolto di mia figlia. Quando noto che forse deve fare la pipì, le tolgo il pannolino, magari ancora asciutto, e la accompagno sul vasino; anche se è bagnato la accompagno lo stesso. Mi piace avere questa conoscenza interiore, aver imparato a decifrare i segnali che mi comunica mia figlia". È meraviglioso Laurel, e stai parlando di una delle nostre occasioni semplici, quella del cambio pannolino: è un momento che può essere integrato davvero facilmente nel ciclo di cura del bebè. Quando si svegliano e cambiamo il pannolino, offriamo loro il vasino.
Sabine dalla Svezia suggerisce: “Inizia in piccolo! Prefissati piccoli obiettivi. Non dovrebbe essere tutto incentrato sul vasino e nemmeno diventare un motivo di stress. È probabile che così facendo smetteresti presto e il bambino rifiuterebbe di collaborare. Comincia con le occasioni semplici (risveglio e cambio del pannolino) e con situazioni che senti si adattino meglio alla tua routine. Si tratta magari di non cambiare più pannolini sporchi, di iniziare a capire i momenti di bisogno di fare la cacca." Quindi, se vuoi provarci... Quello che sta dicendo nell'ultima parte è, se semplicemente vuoi smettere di cambiare i pannolini con la cacca, allora impara a riconoscere quando gli scappa e offrirgli il vasino per farla lì. Puntate sulla semplicità cari genitori. La pratica di EC non è così complicata. È solo qualcosa che dobbiamo provare e imparare, e poi integrarla in una sorta di ritmo e routine nella nostra giornata, scegliendo consapevolmente se implementarla o meno.
Quando ero una neomamma e alle primissime armi, mi sono sentita sopraffatta e risucchiata in un vortice nel tentativo di prendermi cura al meglio del mio neonato, assicurandomi che avesse tutto ciò di cui aveva bisogno. Se anche per te è così, allora ti confermo che aderire a un ciclo che crea un ritmo prevedibile potrebbe essere davvero la soluzione perfetta. Prendi o lascia tutto ciò che hai trovato utile da questo, e ti esorto a scrivere un commento riguardo a questo tema. In fondo a questa pagina trovi lo spazio in cui poter condividere la tua esperienza. Cosa hai imparato oggi? Quale parte della tua esperienza hai intenzione di implementare? E hai qualche idea o osservazione che non ho menzionato che potrebbe aiutare qualcun altro? Perché qui siamo una comunità e ci aiutiamo e supportiamo a vicenda.
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